Beni confiscati alle mafie: l’inchiesta “Riprendiamoli” sbarca al Glocal di Varese

URBINO – Da Urbino fino a Varese: “Riprendiamoli”, la sfida per i beni confiscati alla mafia arriva al Glocal, il festival del  giornalismo digitale locale,  dal 17 al 20 novembre.

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L’inchiesta, alla quale hanno lavorato 12 dei trenta allievi dello scorso biennio, è al centro di uno dei  tanti panel in programma per la quinta edizione del festival. L’incontro, dal titolo “Riprendiamoli: un progetto di data journalism per censire il patrimonio, frutto di attività illegali, che lo Stato ha sottratto alla  criminalità”, è in programma per giovedì 17 novembre, alle 17 nel Teatrino Santuccio, in via Sacco 10. Per la scuola di giornalismo di Urbino intervengono Pier Vittorio Buffa, giornalista e docente dell’Ifg, e Daniela Larocca, ex Ifg coordinatrice studenti per l’inchiesta Riprendiamoli. Sul palco con loro Tecla Biancolatte, redattrice Agl e il datajournalist Andrea Nelson Mauro.

Dal 1982 a oggi, sono stati sequestrati e confiscati alle mafie 27.000 beni: ville, cascine, castelli, alberghi, cliniche, supermercati, stabilimenti balneari, auto di lusso. Di questi solo 11.000 sono stati riconsegnati alla comunità. Un patrimonio che supera i confini nazionali: l’inchiesta di Confiscati Bene, pubblicata su L’Espresso, rintraccia le aziende e gli immobili confiscati in Inghilterra, Spagna e Francia valgono quattro miliardi di euro.

L’obiettivo di Riprendiamoli, l’inchiesta di datajournalism nata dalla collaborazione tra l’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, i giornali locali del gruppo Espresso e ConfiscatiBene, è quello di far chiarezza sulle lungaggini burocratiche mettendo in risalto il continuo mutamento delle infiltrazioni mafiose e le pratiche positive di riqualificazione dei beni, invitando i cittadini a collaborare in questo processo.

Dopo una due giorni nell’universo del datajournalism e un workshop immersivo nel mondo dei beni confiscati alla mafia, a partire dal dicembre 2016, i nostri ex allievi hanno raccolto dati e informazioni sugli immobili e sulle aziende sottratte alla criminalità organizzata nelle Marche arche, integrando il lavoro di analisi con storie, interviste e video.

Tre le storie su cui i praticanti si sono concentrati: il rudere appartenuto al cassiere della banda della Magliana, ora centro per persone con disagio psichico di Cupramontana oppure il casolare di un usuraio lombardo diventato una “Fattoria della legalità” a Isola del Piano. Infine, i ragazzi hanno ricostruito le vicende giudiziarie del “Re delle vongole”, imprenditore fanese protagonista insieme al suo commercialista dell’inchiesta Fiscopoli.

Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene
(dati dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)

L’impegno degli allievi dell’Ifg è andato oltre i confini marchigiani. Grazie agli stage nelle redazioni dei giornali locali del gruppo Espresso, alcuni di loro hanno potuto allargare la ricerca dei beni confiscati anche in altre province come Roma, Modena e Reggio Emilia.

SCOPRI LO SPECIALE INTERATTIVO: Making of “Riprendiamoli”, ecco com’è nata questa inchiesta

Il team che ha lavorato al progetto:

Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino
Pier Vittorio Buffa, Daniela Larocca, Jacopo Salvadori, Andrea Perini, Martina Nasso, Marco Tonelli, Enrico Forzinetti, Isabella Ciotti, Nicola Petricca, Giorgio Pinotti, Simona Desole, Vincenzo Guarcello e Dania Dibitonto

Gruppo Espresso
Agl e Quotidiani Locali : Andrea Iannuzzi, Federico Badaloni, Tecla Biancolatte, Marianna Bruschi, Silvio Falciatori, Rosa Maria Di Natale, Nathalie Rose, Enrico Lorenzo Tidona, Marion Sarah Tuggey. Visual Desk: Paola Cipriani

Confiscatibene
Gianluca De Martino, Andrea Nelson Mauro, Alessio Cimarelli, Elena Iannone e Andrea Borruso