Giornata nazionale del polline, allergie in aumento, colpa anche dello smog

Il cipresso ha un potere allergenico elevato. Provoca congiuntivite, asma, rinite e dermatite
di PATRIZIA BALDINO

URBINO – Per molti la primavera è sinonimo di starnuti e occhi lacrimanti. Oltre a risvegliare la natura, la stagione rimette in circolo i pollini e con loro anche le allergie, aggravate anche dall’inquinamento atmosferico. Il numero di persone che ne soffre infatti va aumentando di anno in anno ma a Pesaro, da 13 anni, c’è un “centro meteo” del polline che pubblica un bollettino sulla presenza di allergeni nell’aria.

Sono proprio le allergie il tema principale della XI Giornata nazionale del polline che si tiene ogni 21 marzo. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema, spesso preso sotto gamba ma che causa disturbi che condizionano la vita quotidiana. Oltre ai semplici starnuti, l’allergia da pollini ha anche altri sintomi, che vanno dalla difficoltà del sonno all’irritabilità, fino alla drastica decisione di chi ne è affetto di rinunciare alla vita all’aria aperta.

Lo dimostra lo studio fatto a febbraio da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione. Su un campione di 1.000 persone, il 40% risulta soffrire di una forma allergica e il 19,5% ne soffre ogni primavera. Una cifra in aumento, considerando che nel 2014 la percentuale arrivava al 16,7%.

Cosa ha provocato questa crescita? Ci risponde il Centro di monitoraggio pollinico della provincia di Pesaro-Urbino. “Il colpevole principale è l’inquinamento atmosferico, che sta causando l’incremento generale delle malattie respiratorie. Sono due i fattori scatenanti, l’ozono e le polveri sottili. Il primo, complici le temperature più alte e il sole, peggiora i sintomi delle allergie colpendo le mucose di occhi, naso e gola; le seconde, prodotte dai carburanti, rendono i pollini ancora più pericolosi per chi è allergico, attaccando il sistema cardiovascolare e quello circolatorio”.

Un problema che il Centro di monitoraggio pollinico, operativo da ben 13 anni, cerca di arginare attraverso il controllo delle fioriture delle piante. Con un campionatore a Pesaro produce un bollettino settimanale che descrive la concentrazione dei pollini. Un servizio utile non solo per chi vuole difendersi dal loro “attacco”, ma anche per indagare sui cambiamenti climatici e ambientali. E, per chi è allergico, la Giornata nazionale del polline è l’occasione per conoscere le attività del laboratorio, che invierà l’ultimo bollettino prodotto, consultabile anche online, a 150 farmacie e parafarmacie della provincia.

Il Centro, per il momento, copre solo una zona di Pesaro, ma spera di allargarsi presto e di estendere la rete di monitoraggio. E, in occasione della Giornata nazionale del polline, aprirà le porte a sei istituti superiori della provincia, tra cui il liceo scientifico Laurana – Baldi di Urbino, per un progetto sul riconoscimento dei pollini allergenici. Le classi coinvolte impareranno a riconoscere piante e fiori, a rilevare la concentrazione di pollini e a capire come limitare l’inquinamento ambientale.

Per capire meglio da quali piante bisogna “difendersi” nella zona di Urbino, un utile ‘bignami’ è quello dell’Orto botanico della città, che aprirà nelle prossime settimane. Dove si scopre che, nella maggior parte dei casi, sono le fioriture degli alberi a provocare le allergie di stagione.