URBINO, 6 MAR. – “Abbiamo portato la croce del governo producendo risultati, ma alla fine è prevalsa la voglia di provare i populisti”, commenta a proposito della sconfitta del Pd alle elezioni il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, componente della segreteria nazionale del partito e responsabile degli enti locali Pd. “Molte cose potevano essere fatte meglio, paghiamo alcuni errori commessi – dice – la Lega ha fatto campagna elettorale sull’immigrazione e alla fine questa scelta ha pagato. Il nostro messaggio di competenza e serietà invece no”.
Il segretario Matteo Renzi ha annunciato che lascerà la guida del partito e anche la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani abbandonerà la segreteria: “Dobbiamo restare uniti a livello nazionale e locale – afferma Ricci – e cercare di ripartire per ricostruire il centrosinistra. Quando si ottengono risultati del genere è sbagliato cercare un capro espiatorio, anche se chi guida un partito ha la responsabilità maggiore e Renzi se l’è presa”.
“Purtroppo i candidati non hanno contato nulla – è l’analisi di Ricci – le persone hanno votato il simbolo dei partiti e non i candidati. L’esempio clamoroso è quello di Andrea Cecconi, candidato del Movimento 5 stelle che ha vinto contro il ministro dell’Interno Marco Minniti, persona competente che ha avuto successo ovunque lo abbiamo portato in campagna elettorale. Cecconi invece è stato in montagna a sciare e rilassarsi. Minniti comunque è stato eletto in altri collegi: sarà per noi un punto di riferimento”.
Sugli sviluppi del quadro politico dopo i risultati delle urne, Ricci dice: “Mi pare che l’unico governo possibile sia quello formato da Movimento 5 stelle e Lega. Ora la responsabilità di formare il governo è di Grillo e Salvini”. (g.b.)