Il Mashghiach: "Io come i Nas dei carabinieri"
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Presentazione
Mozzarella di bufala: come si fa?
Mozzarella di bufala kasher: cos'è?
I testimoni:
- Il giornalista
- L'insegnante di musica
- L'economista
- L'agronomo
- Il Maestro della Kasherut
- Il Mashghiach
Altri prodotti kasher
Fotografie: dalla bufala alla mozzarella
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Maier Ben Daud con un casaro

Una vita da Mashghiach, da sorvegliante dell'alimentazione ebraica: Maier Ben Daud, 35 anni, italiano, cura ogni particolare dei prodotti kasher autorizzati dal Rabbinato di Roma. E' il braccio operativo della Kasherut, che dipende direttamente dal Rabbino capo della comunità di Roma, il radiologo Riccardo Di Segni.

"E' un lavoro abbastanza faticoso, gratificante - spiega Ben Daud - in cui bisogna controllare tutto". Quando a Ciorlano si produce la mozzarella kasher, la giornata del Mashghiach inizia prestissimo: "Alle 5.30 del mattino sono già al casello autostradale di San Vittore - racconta - dove trovo Enzo Palmesano ad attendermi. Con lui si va in caseificio e si comincia la mungitura. L'intero processo di produzione può durare anche 24 ore". In un mese quante volte va a Ciorlano? "Ogni quindici giorni circa" risponde lui.

Ma come si diventa Mashghiach? "Ho studiato per anni, con vari rabbini e anche al Collegio Rabbinico di Roma". Come definirebbe il suo lavoro? "Sono un po' come i Nas, il nucleo antisofisticazioni dei carabinieri. Controllo davvero tutto".

E' una fase di boom per l'alimentazione kasher? "Sì, si produce di tutto: dal vino al caffè all'olio a tutto ciò che è kasher. In questo periodo poi ci si prepara per Pesah, la Pasqua ebraica, che quest'anno sarà il 27 marzo,e sto lavorando molto". Ben Daud spiega che "non è solo la nostra religione che ha queste attenzioni per l'alimentazione: anche i musulmani, ad esempio, hanno l'halal, il modo concesso di mangiare. Ma la cultura kasher è più rigorosa" .