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ll Parco: studi e progetti
L'isola offre una natura ricca ma bisogna proteggerla

Il Parco Nazionale dell'Asinara è molto recente. La sua istituzione risale infatti al 1998 e solo dal 2000 ha iniziato a funzionare la struttura tecnica che si occupa della gestione dell'area. A occuparsi dell’amministrazione del Parco è il comitato di gestione provvisoria, nominato nel gennaio del 1998, che attualmente è ancora in carica in attesa dell'Ente di gestione Definitivo.

Il comitato è formato dal Presidente (il sindaco di Porto Torres, Eugenio Cossu) e da undici componenti designati dal ministero dell'Ambiente, dal ministero per le Politiche agricole, dal mondo della ricerca scientifica, dalle Associazioni ambientaliste, dalla regione Sardegna, dalla provincia di Sassari e dal comune di Porto Torres. I propositi del comitato di gestione dell’Isola sono quelli di studiare e conservare l’ambiente naturale dell’isola, preservandolo dal degrado e dal turismo (per informazioni sulle visite all’Asinara clicca qui)

Fondali all'Asinara
I fondali attorno all'Asinara sono popolati da cernie

L’Asinara, infatti, essendosi mantenuta in ottime condizioni grazie alla presenza del carcere, offre una natura rigogliosa, fondali ricchi di pesci (cernie brune, corvine, saraghi e aragoste) e una fauna varia che comprende diverse specie rare di animali.

Tra le presenze faunistiche dell'Isola, le più significative sono gli uccelli, che sono stati oggetto di un primo accurato censimento solo nel 1998. Lo studio, realizzato dal Dipartimento di Biologia animale dell'università di Sassari, ha potuto accertare la presenza di 147 specie, tra stanziali e migratorie. Di queste, alcune sono particolarmente rare, come il Gabbiano corso, il Marangone dal ciuffo e la Pernice sarda.

Completamente scomparsa, e con ben poche possibilità di vederla ricomparire in queste acque, è invece la Foca monaca. La sua presenza in zona è testimoniata dal "Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale sugli Stati di S.M. il Re di Sardegna", scritto nel 1833 da G.Canalis.

Anche la flora dell'isola appare particolarmente ricca. I dati sinora raccolti parlano di 678 specie presenti (circa 1/3 di quelle censite nell'intera Sardegna). Di queste, 29 fanno riferimento a specie endemiche, particolarmente rare o esclusive della Sardegna settentrionale.

Il Parco ha tra i suoi propositi quello di recuperare e salvaguardare tutte queste ricchezze ambientali con un programma di riforestazione dei territori dell'isola impoveriti da antichi incendi. Si pensa anche a interventi di recupero dei sentieri, di rimozione delle discariche e delle linee elettriche e telefoniche non più attive.

Anche l'agricoltura rientra tra i progetti del Parco. L'idea non è però di gestire direttamente queste attività produttive, ma solo di coordinarne la nascita per poter poi successivamente affidarne la gestione ad altri. In ogni caso, l’idea è che agricoltori e gestori dell'area saranno gli unici soggetti autorizzati a risiedere nell'Isola.

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