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Tutti i "quartieri" del carcere
La struttura del penitenziario era divisa in più settori

Cala d'Oliva negli anni '30
Il carcere di Cala d'Oliva era stato costruito sopra la cittadina (edifici scuri)

Cala d’Oliva era una delle principali diramazioni del carcere dell’Asinara. Oltre a una struttura carceraria, era l’unica parte dell’isola ad essere abitata. Qui avevano casa, infatti, le famiglie delle guardie carcerarie, e così attorno al carcere gravitava una piccola cittadina.

Il carcere dell’Asinara era diviso in diverse diramazioni per dei motivi precisi. Ciascuna diramazione era una sorta di piccolo carcere, formato da sobri dormitori alloggi, dalla caserma delle guardie, da locali di servizio e da stalle per gli animali. Ognuna aveva un suo nome e una sua tipologia, sia per quanto riguarda la sicurezza che per il tipo di vita che i detenuti potevano condurre in base alla loro pena.

L'entrata del carcere
L'entrata del carcere di Fornelli

Così Fornelli, la struttura carceraria che si trova nella punta Sud dell’isola, era, assieme al carcere di Cala d’Oliva quello più sicuro. Qui venivano rinchiusi i detenuti più pericolosi e, durante gli anni ’70, i mafiosi (Totò Riina fu rinchiuso in un bunker in cima al colle su cui è costruita Cala d’Oliva). A Fornelli, infatti, c’erano le celle di massima sicurezza e i cortili chiusi anche sopra la testa da una rete metallica.

A Santa Maria, invece, che da lontano, con i due xilos che sbucano dall’apertura interna, sembra una enorme fattoria, stavano i carcerati meno “pericolosi”, che lavoravano la terra e avevano una maggiore libertà di movimento. Nella isolata diramazione di Tumbarino (quando l’Asinara era una colonia penale serviva ad accogliere solo 15 condannati per il periodo necessario per l’approvvigionamento di legna e carbone, essendo la zona priva di terreni coltivabili) erano rinchiusi i pedofili, lontani da tutte le altre strutture e privi di qualsiasi anche piccola agevolazione.

Gli altri “settori” della struttura carceraria erano Campu perdu, Elighe Mannu, Trabuccato. Ma la struttura centrale era Cala Reale, chiamata così perché ospitava l’approdo e le strutture di accoglienza dei Savoia. Da qui partivano tutti gli ordini e si eseguivano tutte le operazioni di routine, compreso quella di smistare la posta per i detenuti.

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