Vi racconto la mia Asinara
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Riaprire
il carcere: pro e contro
Nel 2001 è il ministro di Giustizia Roberto Castelli a proporre di riaprire il carcere dell’Asinara per risolverne i problemi ambientali. L’idea, infatti, è che sia proprio la presenza del carcere a garantire la salvaguardia dell’ambiente, preservandolo dai flussi turistici. Ma la proposta ha suscitato subito una forte polemica. La prima a non essere d’accordo col ministro Castelli è la Legambiente Sardegna, che si è preoccupata soprattutto dell’incolumità degli asinelli bianchi. "I residui dannosi e pericolosi lasciati dalla presenza della struttura carceraria - ha dichiarato Vincenzo Tiana, Presidente di Legambiente Sardegna - hanno costretto il Parco a stanziare ingenti finanziamenti per rendere l’isola fruibile ai visitatori in maniera soddisfacente e priva di pericoli". E sono molti, in Sardegna, a pensare che il Parco rappresenti una garanzia di tutela dell’isola. Eppure c’è chi invece sostiene l’idea del ministro e contesta la gestione attuale dell’Asinara, che parrebbe prendere le distanze dalla struttura carceraria e da ciò che il penitenziario ha lasciato sull’isola. C’è chi sostiene che sono stati abbattuti alcuni edifici o modificate delle torri, tutte testimonianze storiche dell’isola. Come se la gestione del Parco volesse mettere una pietra sopra il carcere, nascondendo anche quello che di buono ha portato, e evitando i contatti con chi, avendo vissuto durante il periodo "carcerario", saprebbe suggerire idee e soluzioni per un migliore funzionamento del Parco.
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