Un campo a tre dimensioni
Si gioca in una classica
piscina. Ma gli spettatori che cosa vedono?
Niente
di più di una classica piscina. Questo il campo da gioco
dell’hockey subacqueo. Ma se nel resto del mondo esistono
piscine trasparenti che facilitano la visione della partita, in
Italia queste strutture ancora non esistono.
Per assistere ai tornei ufficiali, la Fipsas mette a disposizone
un sistema di telecamere subacquee. Tuttavia, l’inquadratura
fissa offre un angolo visivo molto ristretto e non è facile
capire lo svolgimento della partita se non si conoscono almeno
un po’ i meccanismi del gioco.
Le dimensioni del campo standard oscillano tra i 12 e i 15 di
larghezza e tra i 21 e i 25 di lunghezza, con una superficie minima
di gioco di 300 metri quadrati. Il fondo deve essere piatto o
può inclinarsi con una lieve pendenza. La profondità
dell'acqua può oscillare tra i due e i 3,65 metri.
Le linee di fine campo sono normalmente costituite dai lati della
piscina. Non sono previste barriere di demarcazione galleggianti,
perché interferiscono con i giocatori. Le porte poste sul
fondo della vascha sono lunghe tre metri, spesse quanto un foglio
di metallo di 2mm, con spigoli e cornici rimossi o protetti. Sono
composte da un piccolo scivolo anteriore con dietro un catino
dove far entrare il disco. L'area di rigore viene definita facendo
centro sul punto centrale della linea di fine campo e marcando
sul fondo della piscina un semicerchio con un raggio di 6 metri.
L' area di goal è invece inserita in un semicerchio con
un raggio di tre metri.
Curiosità:
che cosa succede alla piscina di notte?