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Un campo a tre dimensioni


Si gioca in una classica piscina. Ma gli spettatori che cosa vedono?

Niente di più di una classica piscina. Questo il campo da gioco dell’hockey subacqueo. Ma se nel resto del mondo esistono piscine trasparenti che facilitano la visione della partita, in Italia queste strutture ancora non esistono.
Per assistere ai tornei ufficiali, la Fipsas mette a disposizone un sistema di telecamere subacquee. Tuttavia, l’inquadratura fissa offre un angolo visivo molto ristretto e non è facile capire lo svolgimento della partita se non si conoscono almeno un po’ i meccanismi del gioco.
Le dimensioni del campo standard oscillano tra i 12 e i 15 di larghezza e tra i 21 e i 25 di lunghezza, con una superficie minima di gioco di 300 metri quadrati. Il fondo deve essere piatto o può inclinarsi con una lieve pendenza. La profondità dell'acqua può oscillare tra i due e i 3,65 metri.
Le linee di fine campo sono normalmente costituite dai lati della piscina. Non sono previste barriere di demarcazione galleggianti, perché interferiscono con i giocatori. Le porte poste sul fondo della vascha sono lunghe tre metri, spesse quanto un foglio di metallo di 2mm, con spigoli e cornici rimossi o protetti. Sono composte da un piccolo scivolo anteriore con dietro un catino dove far entrare il disco. L'area di rigore viene definita facendo centro sul punto centrale della linea di fine campo e marcando sul fondo della piscina un semicerchio con un raggio di 6 metri. L' area di goal è invece inserita in un semicerchio con un raggio di tre metri.

 

Lavoro realizzato da Michela Gentili
Ifg Urbino
Aprile 2004