"Tutto cominciò con uno scherzo"
Massimiliano
Gottardi ha 39 anni e lavora all’ufficio personale
del gruppo Esso. Da tre anni gioca nel ruolo di difensore centrale
e laterale. Ha cominciato senza conoscere neppure l’esistenza
del gioco. "Un giorno ho chiamato la Fipsas – racconta
- perché cercavo una piscina per prendere il secondo brevetto
da Sub". Durante quella telefonata, una ragazza di nome Dalila
mi ha dato appuntamento in un circolo sull’Aurelia, precisando
che dopo l’esame ci sarebbe stata anche una partita a hockey”.
Massimiliano, perplesso, ha spiegato alla ragazza di non saper pattinare.
Ma alla sua precisazione Dalila ha riso. Solo in piscina, il mistero
è stato svelato. "Ho visto un gruppo di ragazzi - dice
- che stava provando questo nuovo sport". Un istruttore
ha cominciato a spiegargli le regole. "Ma in verità
io non lo ascoltavo - precisa Massimiliano - perché ero convinto
che da un momento all’altro qualcuno sarebbe uscito dall’acqua
per dirmi che era tutto uno scherzo". Invece no.
"L'hockey mi ha conquistato - spiega - proprio perché
è uno sport particolare, da scoprire giorno per giorno".
E poi la compagnia ha fatto il resto. "Ho incontrato persone
- assicura - a cui sono legato in modo unico". Secondo lui
è uno sport perfetto per chi ama l’acqua e non punta
tutto sulla forza fisica. "La qualità essenziale per
giocare è l’acquaticità: la capacità
di muoversi in piscina con poca fatica. Come i delfini”. .
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