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" Fino a 17 anni non sapevo nuotare"


Di giorno cucina torte e insalate di mare. Di sera si tuffa in acqua e insegue il disco. Franco Morello, 32 anni, gestisce un bar nel quartiere Flaminio. Già appassionato di apnea, è stato uno dei primi a entrare in squadra. L'acqua per lui è una seconda casa, ma l'ha scoperta tardi. "Ho imparato a nuotare a 17 anni – racconta - due anni dopo ho completato le prime vasche in piscina". A 24 ha cominciato un corso di apnea. Nel gennaio 2000, ha scoperto l’hockey subacqueo. "E' lo sport ideale - spiega - dell’apneista stanco, perché chi segue questo tipo di corsi dopo due o tre anni è stanco della monotonia". Con hockey, invece, è possibile mantenere l’allenamento divertendosi.
E’ uno sport completo e divertente anche perché si gioca in squadre miste. "Le donne allenate - garantisce Franco - possono giocare meglio degli uomini, perché spesso si muovono con più acquaticità". Secondo lui il problema principale che ostacola la diffusione di questo sport in Italia è la mentalità: "Molte persone frequentano i corsi di nuoto libero, ma non hanno voglia di provare. Invece l'hockey è divertente, accresce la socialità e permette anche di viaggiare". E poi aiuta a rompere la quotidianeità del lavoro. Anche se il bar, in realtà, Franco continua a gestirlo anche dopo gli allenamenti. Quando
proprio a due passi alla piscina del Centro sportivo italiano, riapre magicamente la serranda per pochi clienti.

 

Lavoro realizzato da Michela Gentili
Ifg Urbino
Aprile 2004