Dodici secondi di sigla, con camioncini futuristi e cameraman robotizzati che ruotano intorno a un’antenna tv, e poi in video appare la giovane conduttrice di Deejay tg. Si chiama Melissa Marchetto, ma sullo schermo il suo cognome non compare, come a sottolineare che si è tra coetanei e non serve essere così formali. Una conduzione veloce, dove i lanci da studio si alternano alle immagini delle notizie sulle ultimissime dal mondo della musica, del gossip e dello spettacolo. Il tutto dura circa quattro minuti, poi Melissa dice “Ok basta così” e dà appuntamento alla edizione successiva.
Deejay tv è l’emanazione televisiva della più nota Radio Deejay. A novembre ha fatto il suo ingresso anche sulle frequenze del digitale terrestre, prendendo il posto di All Music, per portare lo stile radiofonico su più piattaforme: la radio, il web, il mobile e ora anche la tv.
“Come prevede la legge all’interno del palinsesto tv ci sono tre telegiornali mirati e declinati su un target giovanile”, spiega a Il Ducato On line Stefano Mignanego, responsabile delle Relazioni esterne del Gruppo Espresso, proprietario dell’emittente. A occuparsene è una redazione composta da tre giornalisti che, con l’aiuto di collaboratori e del supporto tecnico esterno, confezionano anche le notizie per il giornale radio e il sito di Radio Deejay.
“Il palinsesto – aggiunge Mignanego – è stato rilanciato cercando di portare avanti un’estensione del mezzo radiofonico con la presenza in tv di alcuni conduttori della radio. In questo contesto i tg al momento non hanno una valenza strategica di rilievo. Vanno a completare il palinsesto, ma non lo caratterizzano. Per il momento, la nostra strategia di sviluppo è orientata più verso una programmazione d’intrattenimento”.
Oltre che nei tg, l’informazione entra, così, anche nei programmi dedicati alla musica. E’ il caso di Deejay Stories, dove Albertino racconta la vita e le carriere dei deejay nazionali e internazionali, e Dee Giallo di Carlo Lucarelli improntate entrambi sullo stile del documentario. “Sono trasmissioni che in una qualche misura parlano anche dell’attualità, usando il linguaggio tipico della radio e facendo informazione in una chiave più originale”, conclude Stefano Mignanego.
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