Vivere in collegio è conveniente, ma non sempre facile. Bisogna fare i conti con la muffa, le infiltrazioni, le crepe, gli insetti e i possibili allagamenti. Inconvenienti che gli studenti fuori sede di Urbino conoscono bene. Basta un giro veloce negli otto Collegi cittadini per rendersi conto di pregi e difetti. L’atmosfera da campus e la mensa di discreta qualità non riescono a nascondere i problemi lamentati dagli universitari.
I servizi sono gestiti dall’Ersu ed è proprio all’ente regionale per il diritto allo studio che i giovani si rivolgono quando hanno un problema. Così hanno fatto Adele Vitali e i suoi vicini del Tridente. “Nel mio blocco – racconta la ragazza – c’è stato un guasto alle tubature. Siamo in 16 a condividere un solo bagno e gli operai vi hanno lavorato per un mese”. Ma Adele è paziente e si adatta facilmente: “A parte questo, mi sono sempre trovata bene, di riscaldamenti e pulizie non mi lamento. Quando c’è un problema intervengono velocemente, anche se poi non sempre riescono a risolverlo con altrettanta tempestività”.
Il motivo principale di ansia dei fuori sede è la muffa. “Mi sono lamentata – sbotta Giada Mariotti, da 3 anni al Tridente – e hanno riverniciato le pareti, ma non si è risolto nulla: il muro si sta scrostando e ho sempre il piumone e i vestiti bagnati per l’umidità. Adesso sulla finestra è ricomparsa un bel po’ di muffa. Non ho intenzione di pulirla!”.
Neppure Giuseppe Lamberti e i suoi amici fanno sconti sul Tridente: “Organizzazione zero, pulizia oscena, muffa e infiltrazioni dappertutto, pericolo di allagamento quando piove, infissi fradici, mobili crepati, scale in griglia di ferro a continuo rischio scivoloni… Per non parlare della quantità di insetti attirati dalla sporcizia e della mancanza di sorveglianza, che facilita i furti”.In effetti, il Tridente sembra messo peggio, ma anche gli altri collegi non risparmiano agli studenti muffa, infiltrazioni, crepe, ragnatele e polveroni.
Alla Vela sono stati eseguiti degli interventi per l’adeguamento della struttura ai disabili, ma per loro la vita non è ancora facile.“Ci sono solo pedane di legno che collegano le stanze ai bagni – spiega Eralda Lamce, presidente dell’associazione Pantarei – e nei bagni ci sono due maniglioni per disabili, ma, oltre a questo, non ci sono attrezzature dedicate a noi. Ci sono scale dappertutto e spostarsi è un’impresa. Anche arrivare alla mensa è complicato, per non parlare di quando nevica… Una volta ho provato ad arrivarci, ma sono caduta. Con la neve dobbiamo farci portare il pasto dal nostro assistente. Il problema è che non possiamo socializzare con gli altri ragazzi, dobbiamo stare segregati in camera. E poi davanti ai banchi della mensa ci sono le sbarre di ferro e non riusciamo a passare con la carrozzina. Abbiamo provato a fare presente le nostre esigenze, ma ci hanno fatto capire che non si può fare di più”.
Nelle otto strutture ci sono 1508 posti letto e, al 31 marzo, gli universitari alloggiati erano 1358 fissi e 150 temporanei. Tranne al Colle, i prezzi sono bassi e dipendono dal reddito, ma non superano i 190 euro mensili. Tutti i Collegi avrebbero, però, bisogno di una ristrutturazione, ma finora ogni intervento è stato rimandato, con la scusa dei passaggi di proprietà. L’Università, infatti, intende venderli e ha iniziato il processo con il Tridente, ceduto di recente alla Regione. Quest’ultima ne ha concesso il comodato d’uso gratuito all’Ersu, mentre per gli altri edifici l’ente per il diritto allo studio paga l’affitto all’Università. Dall’Ersu fanno sapere che vorrebbero occuparsi dei problemi dei Collegi, ma da soli, con il loro bilancio, non ce la fanno, per questo hanno bisogno che la Regione li acquisti. In quel caso, potranno pensare a reperire i finanziamenti per la ristrutturazione.
Nel frattempo, il consiglio di amministrazione dell’ateneo, il 26 marzo, ha deliberato l’attuazione dei lavori di messa in sicurezza delle strutture, che costeranno all’Università 4 milioni e 100 mila euro e dovrebbero iniziare a breve.
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