Due ex allievi dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino sono i vincitori del premio “Una storia ancora da raccontare”, concorso inserito all’interno del Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Mariangela Modafferi e Pasquale Filippone sono arrivati al primo posto nella sezione “video” con un servizio su Maria Grazia Cutuli, dal titolo “Da Catania a Kabul, storia di una passione”.
All’inviata del Corriere della sera morta in Afghanistan nel 2001 era infatti dedicata quest’anno la quarta edizione del premio, organizzato dal Festival internazionale del giornalismo di Perugia e dall’associazione Ilaria Alpi.
Il video ripercorre tutta la storia della giornalista, da Catania, città d’origine, all’Afghanistan, dove è morta in un attentato sulla strada per Kabul. Le tappe della carriera della Cutuli vengono rievocate attraverso le testimonianze di numerosi colleghi.
“Per prima cosa – spiega Pasquale Filippone – siamo andati a Catania, dove abbiamo parlato con alcuni suoi ex colleghi a Telecolor e con il cugino. Poi, a Milano, abbiamo intervistato molti giornalisti del Corriere della sera, tra i quali anche Ferruccio De Bortoli, che avevano lavorato con lei”.
Mariangela Modafferi, 28 anni, lavora all’ufficio stampa dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) a Roma, mentre Pasquale Filippone, 30 anni, è redattore alla tv di Milano Class news. “Partecipare a questo premio ci ha dato la possibilità di recuperare il vero spirito del giornalismo: uscire per strada, parlare con le persone. Per noi che facciamo sempre vita di redazione è stato importante”, ha spiegato Mariangela Modafferi.
“Ci siamo rivisti nella storia di Maria Grazia Cutuli, originaria come noi dell’Italia meridionale. Il nostro obiettivo è stato andare oltre suo lavoro e dare voce al suo lato umano”, spiega Filippone: “Dedichiamo il premio a Raffaele Ciriello, fotoreporter freelance e amico intimo di Maria Grazia Cutuli morto un anno dopo di lei in Palestina. Anche lui è morto mentre faceva il suo lavoro, ma nessuno gli ha intitolato un concorso giornalistico”.