URBINO – Le imprese della provincia recuperano le dinamiche della crescita con un netto miglioramento sul 2009 secondo i dati Infocamere diffusi dalla Camera di Commercio di Pesaro e Urbino. Importanti i dati della bilancia commerciale che fa registrare nel 2010 un aumento delle esportazioni dell’11,4 e le importazioni sono cresciute del 43 per cento, a fronte del 22,6 per cento nazionale.
Le esportazioni crescono soprattutto verso la Germania (+31,7 per cento), Russia (+24,9 per cento) Francia (+13,8 per cento) e diminuiscono verso gli Stati Uniti (-5,8 per cento). Aumento esponenziale delle importazioni dalla Cina (+138,4 per cento) e dalla Germania (+62,7 per cento).
Dai dati Infocamere, nel 2010 si sono registrate alla Camera di Commercio Pesaro Urbino, 308 attività con un incremento dello 0,73 per cento rispetto al 2009. Si rileva però da un’analisi dei settori una flessione della produzione agricola a causa dell’aumento della competitività e del grado di specializzazione richiesta dal mercato. Il manifatturiero risulta stabile, diminuiscono invece le costruzioni mentre c’è una netta crescita del commercio, delle attività di alloggio e ristorazione e di quelle immobiliari. E’ confermato il momento difficile delle imprese artigiane a conduzione individuale-familiare, positivo comunque il dato sulle cessazioni di attività, che rispetto al 2009 risultano dimezzate.
Sale anche il Pil della provincia, al 41° posto a livello nazionale, che scala sei posizioni rispetto al 2009.
Rimangono fondamentali nell’economia della provincia i distretti del mobile e della meccanica, mentre il settore terziario costituisce il 66,3 per cento del valore aggiunto generato, attestandosi comunque 10 punti al di sotto del dato nazionale al 73,1 per cento.
Nel mercato del lavoro, il tasso di occupazione registra una flessione dello 0,3 per cento rispetto al 2009 ma è un tasso più alto rispetto a quello regionale (63,6 per cento) e soprattutto a quello nazionale (50,1 per cento).
Significativo è il ricorso alla cassa integrazione in aumento dal 2009 al 2010, ma dai dati congiunturali Istat, nel primo trimestre 2011, il totale delle ore di cassa integrazione è diminuito del 13,4 per cento. Una percentuale confortante rispetto alla diminuzione regionale (-6,8 per cento) ma non ancora in linea con quello nazionale (-22,1 per cento).