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“Check – up” per tutelare le piccole imprese. La Provincia stanzia 300mila euro

di    -    Pubblicato il 16/11/2011                 
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Urbino – In arrivo i “medici del mercato” per sanare i conti delle piccole e medie imprese con un check-up. La Provincia di Pesaro Urbino ha stanziato 300mila euro del Fondo Sociale Europeo per finanziare nuove consulenze di esperti volte ad aiutare realtà imprenditoriali minori.

L’iniziativa dei cosiddetti “check-up aziendali” ha già beneficiato di 2 milioni di euro nel 2010 e 400mila euro stanziati nel marzo 2011, permettendo a 242 imprese di avvalersi di esperti per innovare la loro organizzazione o riqualificare i loro modelli produttivi. Grazie a questo nuovo incentivo di 300mila euro, altre 31 tra le piccole, medie e micro imprese del territorio che hanno già presentato la domanda (ma erano rimaste fuori dalla graduatoria) potranno ricevere un check-up.

“Abbiamo deciso che integrare le risorse era necessario – spiegano il presidente della Provincia Matteo Ricci e l’assessore provinciale al Lavoro Massimo Seri – in un momento in cui la crisi economica invade anche l’economia locale che ha bisogno di recuperare competitività sul mercato nazionale e internazionale e mantenere i livelli occupazionali riorganizzando i suoi modelli produttivi. Il check-up aziendale serve proprio a riadattarsi alla situazione dei mercati”.

Consulenze focalizzate e qualificate finora molto richieste: tante le imprese locali che hanno presentato la domanda, di cui 175 provenienti dal settore manifatturiero, 56 da quello del commercio e 21 specializzate nei servizi alle imprese. La consulenza più ricercata è stata quella che punta a verificare la coerenza tra strategie adottate e struttura organizzativa, il “check up organizzativo gestionale”, seguito da quello finanziario per esaminare la redditività operativa e la solidità patrimoniale e dal “check up strategico” finalizzato a individuare le strategie più adatte alle singole aziende. “Uno strumento efficace”, come lo ha definito Ricci, per prevenire malanni più grandi ed evitare di dover poi curare le conseguenze della crisi economica nazionale.

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