URBINO – E’ il cinguettio della rete. Che si diffonde. Attira vip, politici, calciatori. Cresce a dismisura in Italia con oltre 2 milioni di utenti: è il ritmo dei 140 caratteri. Un suono che sta cambiando il mondo dell’informazione. Su Twitter si scrivono le dichiarazioni, da Twitter arrivano le notizie. E dalla nostra Scuola, un esempio di come i messaggi in rete fanno notizia. Eccome se la fanno.
I PRECEDENTI - Twitter è ormai una delle “gole profonde” dell’informazione. Uno dei casi più emblematici fu nel maggio scorso la diretta di Soahib Athar, alias @ReallyVirtual, durante la cattura di Osama Bin Laden. Il consulente informatico di 33 anni si trovava a Abbottabad il giorno del blitz americano: “C’è un elicottero, qui sopra. E’ strano, non succede quasi mai”. La notizia della cattura (raccontata in anticipo rispetto alle fonti ufficiali) diventò nel giro di 40 minuti un trending topic (uno degli argomenti del giorno).
Il fenomeno Twitter come fonte di notizie sta crescendo anche da noi. L’ultimo caso rilevante è stata la nomina diLorenzo Ornaghi a ministro nel nuovo governo Monti. Mentre tutti aspettavano la lista ufficiale, uno studente della Bocconi, @enricosavi, ha diffuso la notizia con due tweet, prima riferendo le parole del ministro (“Mi dispiace dover chiudere in anticipo le lezioni per ragioni a voi note. Non è un addio, confido sia un temporaneo commiato”) e poi con il chiarimento: “Ornaghi nuovo ministro dell’istruzione, applausi per lui a fine lezione”.
Sui giornali italiani è finita per ben due volte la comica Sabina Guzzanti (@SabinaGuzzanti). La prima volta polemizzando con Fiorello, alias @sarofiorello, sul suo nuovo programma: “Ogni tanto passo su Fiorello, noiosissimo”. Un annuncio che ha generato un’ondata di retweet e di messaggi di approvazione a favore della comica. Ma la risposta dello showman è stata immediata “Ciao rosiconaaaaa!!! Pensa che una volta mi facevi ridere adesso mi fai tristezza!”.
La seconda volta polemizzando con la giornalista di Repubblica Concita De Gregorio riguardo a una vicenda sulle ultime elezioni regionali nel Lazio. In tutte e due casi: pace fatta tra i protagonisti.
L’ultima, per cronologia, riguarda lo sfogo del giocatore della Lazio Djibril Cisse. Dopo l’ultima partita di Europa League contro il Vaslui se l’è presa coi tifosi sul suo profilo Twitter: “Tutti voi fott**i a cui piace parlare rimpiangerete presto le vostre parole ciao branco di idioti”; “Vedrete realmente chi sono e farò rimpiangere ogni parola ai miei nemici. Ringrazio i miei veri tifosi per il loro supporto”; “E per favore, smettetela di chiamarmi Leone Nero. Djib è meglio…”. Infine rivolgendosi ai veri tifosi: “Tornerò a segnare presto, ve lo prometto. Buonanotte”.
IL CASO SANTORO – La lezione con Michele Santoro è stata seguita in live-tweeting. Mentre il giornalista di Servizio Pubblico parlava, gli allievi diffondevano sul social network le sue dichiarazioni.
Un incontro che ha avuto una rilevanza pubblica. Alcune frasi non sono sfuggite alla rete: gli utenti le hanno retwittate più di una volta, finché Libero-News non ha fatto il primo articolo. Poi è arrivata la cronologia su Storify di Arianna Ciccone, fondatrice del Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Infine gli articoli su Vanity Fair e Il Post.
LE FRASI – La notizia più retwittata è stata quella riferita alla Rai: “Basta un fischio e torno”. Sempre riferendosi all’azienda pubblica, Libero-news ha pubblicato un articolo riprendendo un tweet impreciso: “E’ il centrosinistra che mi ha costretto ad andar via”.
La frase ha fatto notizia pur se sbagliata: si riferiva infatti al 1996 come precisato successivamente (@nadiaferrigo: Correggo: nella #lezioneconsantoro all’#ifgurbino la frase “è stato il centrosinistra a cacciarmi dalla Rai” è riferita al ’96).
Santoro non ha risparmiato stoccate neppure a Mentana (“Cresce per demerito degli altri”) e alla sua azienda (“Sono quattro settimane che batto La7, provate voi”).
L’incontro era riservato agli iscritti al corso ma alcuni di questi lo hanno raccontato in diretta su Twitter. Commentando i risultati di Servizio pubblico negli ascolti, in discesa dalla prima puntata, Santoro ha detto: “Sono quattro settimane che batto La7, provate voi” – Il Post
Ad Urbino, durante i lavori della scuola di giornalismo, ha fatto sobbalzare tutti sulla sedia sostenendo che se la Rai fa un fischio lui è «pronto a tornare», perché a cacciarlo da viale Mazzini «è stato il centrosinistra», quando è stato lui a chiedere di andarsene. – Enrico Paoli su Libero-news
Il punto è che i 32 allievi praticanti giornalisti, abituati a trattare le notizie su Internet, hanno praticamente raccontato in diretta la lezione di Santoro attraverso il loro account su Twitter, mettendo in piazza tutti le frasi dette dal giornalista. Dalle riflessioni sulla concorrenza («Io batto La7») a quelle sulla carriera personale («Basta un fischio e torno alla Rai»). – Francesco Oggiano su Vanity Fair
I COMMENTI – Michele Santoro ha parlato per oltre due ore davanti agli allievi della Scuola. Di frasi twittate ce ne sono tante (qui lo Storify dell’evento), ma quelle che in diretta (e non solo) hanno richiamato l’attenzione degli utenti sono state due: “Io non conoscono bravi giornalisti che non lavorano” e “A Servizio Pubblico non ci sono precari”. Quasi tutti commenti negativi. Stessa sorte per quelli pubblicati sulla pagina del Post.