Sono 82 le donne che, nel 2010, si sono rivolte al centro antiviolenza “Parla con noi” della provincia di Pesaro-Urbino per avere un aiuto. La maggior parte delle violenze avviene tra le mura domestiche. Infatti il 60% è opera del partner, il 20% sono persone di famiglia, mentre il restante 20% avviene da parte di ex-mariti, persona amica, conoscente e collega di lavoro. “Non sempre le persone che si rivolgono a noi denunciano –dice Simona Giommi, responsabile del centro – molte infatti per vergogna preferiscono tacere”. È anche su questi dati che domani saranno presentati i risultati dell’indagine “Gender Based Violence, Stalking and Fear of Crime”. Uno studio fatto in collaborazione tra diversi atenei italiani, tra cui quella di Urbino, per cercare di capire e analizzare questo fenomeno.
In Italia, infatti, una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima nella sua vita di violenza. Sono più di sei milioni le donne che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat, e ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Stando sempre all’Istat, esclusi i condannati per reati di questo tipo, si può stimare che almeno un quinto degli uomini abbia usato violenza, almeno una volta nella vita, nei confronti di una donna. A tutto questo va poi aggiunto come nel nostro Paese, e non solo, lo stupro sia perseguibile solo su querela di parte e non d’ufficio. In questo modo se una donna dovesse trovarsi in ospedale e dopo vari esami il medico giungesse alla conclusione che ha subito una violenza, senza una denuncia nessun magistrato potrebbe perseguire lo stupratore. Il problema di fondo è che la violenza non è mai solo ed esclusivamente un fatto privato tra aggressore e vittima. Se si pensa che spesso chi stupra ripete o potrebbe ripetere il gesto.
[…] un’altra vittima. Pensare che l’abbiamo fermato subito dopo un mio intervento al convegno su ‘Violenza sessuale, donne e stalking’. Ovviamente conoscevo la situazione ma non ne ho potuto far parola durante il […]