Se ne è parlato tanto, ma non se ne è mai fatto nulla. Il quartiere di Ponte Armellina, tristemente noto come Urbino 2, compie 25 anni. Doveva essere una tranquilla residenza universitaria immersa nel verde, ma chiunque sia capitato lì almeno una volta sa che non è andata esattamente così. Il sogno di un’oasi felice si è presto trasformato nell’incubo di un quartiere-ghetto, isolato dalla città e citato dalle cronache locali come esempio di degrado e culla della micriminalità. La soluzione? Buttare giù tutto, o quasi, così da caseggiati, ridurre la densità abitativa della zona. E trasformare Urbino 2 in un quartiere “normale” da studenti, cittadini stranieri e italiani.
Ora ci sono 76 appartamenti, ma ne rimarranno 46. Al posto dei monolocali creati per le esigenze abitative degli universitari, verranno costruiti alloggi più grandi, a misura di famiglia. Dopo anni di battibecchi tra il comune di Urbino, lontano 12 chilometri dalla sua frazione, e Petriano, che invece la circonda, ora tutti sono d’accordo nel dir che questa può essere la volta buona.
FOTORACCONTO Viaggio nel quartiere-ghetto
O forse l’ultima occasione. Il progetto per la riqualificazione della zona nasce dalla collaborazione tra la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, il sindaco ducale Franco Corbucci, quello di Petriano, Giammarco Cecconi, la Prefettura e l’Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica. Particolare non da poco: tra i partner del progetto c’è anche un ente privato, la Cooperativa Villaggio dell’Amicizia, attiva già da molti anni sul territorio urbinate.
“L’amministrazione comunale crede nel progetto e sta lavorando intensamente. Arrivare a un buon risultato – spiega l’assessore alle politiche sociali di Urbino Maria Clara Muci – sarà possibile solo grazie a un lavoro coordinato tra tutti i soggetti coinvolti. Solo coordinandoci possiamo arrivare a una soluzione”. L’intervento di capitali privati per la realizzazione di case popolari è previsto dal Piano nazionale per l’edilizia emanato dal Ministero delle infrastrutture.
Una buona notizia: i soldi ci sono. E meno male, perché il costo totale stimato dell’intervento è di 7 milioni e 930 mila euro. 3 milioni e 700 mila euro sono già stati destinati al progetto preliminare dalla Regione Marche. L’Erap contribuirà con un milione e mezzo di euro, la Provincia metterà un altro milione e mezzo. Il resto sarà a carico della Cooperativa, che voltesarà proprietaria dei nuovi alloggi. L’intervento si cincentrà solo su quattro delle cinque “stecche”, quelle parallele. Il caseggiato principale, che ospita il Centro immigrazione del Comune e il bar “Raffaello”, non verrà toccato.
Prima di poter fare qualsiasi intervento di ristrutturazione o demolizione il Comune deve acquistare tutti gli appartamenti: l’Amministrazione sta cercando di contattare i proprietari degli immobili per sapere che cosa hanno intenzione di fare. Qualcuno non vede l’ora di vendere e di liberarsi di quel che si è rivelato un pessimo affare, altri non sanno nemmeno chi vive nel loro appartamento. Due dei quattro caseggiati, quelli agli estremi, appartengono alla Sapa Inca, una ditta fallita. Sono già stati messi all’asta, che è andata più volte deserta. Non dovrebbe essere difficile per il Comune acquistarli e partire proprio da lì con i lavori.
“Questo ci dà la possibilità di ricostruire prima i due caseggiati ai lati: uno sarà di proprietà dell’Erap – spiega l’architetto del Comune, Luana Alessandrini – e gli alloggi verranno assegnati in base alle graduatorie delle case popolari. L’altro sarà di proprietà della Cooperativa”. E le famiglie che ora vivono lì? Problema non da poco. Negli ultimi mesi il Comune ha condotto un “censimento porta a porta” in collaborazione con l’Università di Urbino. Hanno chiesto chi sono gli inquilini, dove lavorano, se hanno intenzione di spostarsi e se ne hanno la possibilità.
La Cooperativa, secondo quanto rivelato dal Comune di Petriano, ha diversi appartamenti sparsi per la provincia e almeno sulla carta potrebbe offrirli come appoggio. “Una parte del caseggiato di proprietà della Cooperativa – spiega Alessandrini – rimarrà in ogni caso in mano al Comune e sarà destinato ad appartamenti che tecnicamente vengono definiti alloggi – parcheggio”. Dei due caseggiati centrali, a lavori fatti, non resterà nulla: verranno sostituiti da uno spazio di verde pubblico. Entro il mese di aprile verrà presentato il progetto esecutivo e a quel punto i fondi saranno confermati.
INTERVISTA Il sindaco di Petriano: “Per Urbino 2 è l’ultima occasione”
Sulla carta, Urbino 2 dovrebbe diventare un bel posto dove vivere: una piazza, magari un ristorante, una biblioteca e forse qualche negozio. I servizi di quartiere che gli abitanti di Ponte Armellina non hanno mai avuto. E perché no, un paio di ponti per collegare meglio la zona con la statale che va da Pesaro a Urbino. Ma questo c’era già nel progetto del ’76.
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