di Alberto Sofia
URBINO - Le nuove nevicate tornano a far temere per la resistenza di diversi palazzi storici e opere d’arte di Urbino. Al momento attuale, però, le ricchezze artistiche della città ducale, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, sembrano reggere l’emergenza. Resta comunque alta l’allerta per il rischio di infiltrazioni d’acqua, mentre si procede alla verifica della stabilità dei tetti, sotto osservazione a causa dei pesanti cumuli di ghiaccio e neve.
“Teniamo sotto controllo lo stato delle strutture di nostra competenza”, ha dichiarato l’architetto Biagio De Martinis, della Soprintendenza per i beni architettonici delle Marche.
Il Palazzo Ducale è stato oggetto di alcuni interventi di monitoraggio : “Abbiamo tolto le stalattiti che si erano formate lungo i cornicioni. Certo, i disagi per la neve sono evidenti, ma la struttura risponde in modo sufficiente”, ha affermato De Martinis.
Già lo scorso anno la Soprintendenza aveva effettuato degli interventi per eliminare delle infiltrazioni presenti in alcune sale del Palazzo Ducale. Ma sono previsti nuovi lavori : “Stiamo già restaurando cornici e portali, mentre entro metà anno partiranno gli interventi sulle coperture scoperte tra i due Torricini”, ha concluso.
Lavori di manutenzione anche alle finestre dell’Orto dell’abbondanza, la struttura presente ai piedi dei Torricini del Palazzo Ducale, adiacente a Borgo Mercatale. Intanto un’equipe di tecnici del comune di Urbino sta controllando in queste ore la stabilità di diversi tetti del centro storico: venti segnalazioni sono arrivate al Com (centro operativo municipale) per gli edifici a rischio crollo, ma altre richieste sono in arrivo.
Preoccupa invece la condizione di alcune chiese e oratori, di proprietà di privati e confraternite. Tra queste l’Oratorio della Morte, della confraternita omonima, dove è conservata la “Crocifissione con dolenti e Maddalena” di Federico Barocci, importante tela dipinta tra il 1597 e il 1603.
Negli scorsi giorni, Luigi Bravi, rettore della confraternita, ha liberato l’accesso (da via Porta Maia) alla Chiesa, sommerso dalle nevicate. Ora però teme per la tenuta della struttura: “Per fortuna l’Oratorio non ha ancora riportato danni, ma siamo in apprensione per il peso della neve sul tetto e per i rischi di infiltrazioni d’acqua”. Secondo la legge (decreto Urbani del 2004) spetta ai proprietari, sia pubblici che privati, il compito di provvedere alla conservazione delle strutture.
Bravi auspica però un interessamento da parte della Regione Marche per aiutare la tutela degli edifici storici urbinati e dei tesori custoditi dalle confraternite : “Le spese a nostro carico sono ingenti: lanciamo un appello affinché le istituzioni ci sostengano nell’attività di manutenzione del patrimonio artistico ducale”.
Altre chiese della città restano sotto osservazione, come quelle di San Giovanni e San Giuseppe, vicino alla Fortezza Albornoz. Questi oratori, che conservano gli affreschi dei Fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni (1400) e di Carlo Roncalli (1700), potrebbero risentire per la propria posizione, essendo maggiormente esposti alle nevicate.
Situazione delicata anche per Palazzo Albani, di proprietà dell’Università “Carlo Bo”. Già in passato studenti e docenti avevano denunciato crepe e infiltrazioni nella struttura, eredità del terremoto che nel 1997 ha colpito l’Umbria e le Marche. In attesa dei lavori di messa in sicurezza del tetto, lo stato delle coperture potrebbe peggiorare per l’emergenza neve.
Nessun pericolo infine per le statue di Raffaello e Alessandro VIII (in largo Clemente XI), così come per i busti di Piazzale Roma.
[…] LEGGI Palazzi storici sotto controllo. Pericolo infiltrazioni e neve sui tetti […]