URBINO – Che fine farà la ‘vecchia’ C1? Da stamattina sono iniziati i lavori: due operai stanno ripulendo l’aula e imbiancando le pareti. Dopo quattro anni di occupazione è un nuovo inizio per l’ aula che presto potrebbe ospitare le lezioni di psicologia, perché la sede della facoltà è in affitto. Con questa scelta l’Ateneo razionalizzerebbe gli spazi e ridurrebbe i costi. Resta però la richiesta degli studenti di spazi autogestiti.
“Dopo la metà di marzo ci sarà una conferenza – dice Nicola Giannelli, delegato rettorale agli studenti – a cui parteciperanno l’Università, le associazioni e i gruppi studenteschi e sentiremo le loro esigenze. Cercherò di indirizzare la discussione senza imporre una soluzione piuttosto che un’altra, in maniera da facilitare un accordo tra le parti. A Urbino le associazioni studentesche si muovono in autonomia e si guardano con diffidenza., invece è giusto che imparino a stabilire delle regole comuni di convivenza”. Assegnare un’aula a ognuna delle associazioni è però impensabile, visto che sono una decina: “Nell’incontro si discuterà il metodo, cosa si vuole fare all’interno degli spazi autogestiti, ma se ciascun gruppo vuole uno spazio proprio allora l’Ateneo risponderà di no. La C3 potrebbe essere l’ aula alternativa alla C1”.
Contrastanti le opinioni dei rappresentanti degli studenti nel CdA. “Io so che c’è necessità di spazi perché tante associazioni li richiedono – dice Mauro Vecchietti, rappresentante degli studenti – ciò che a me interessa è condividere degli spazi come è sempre stato in un’aula che sia regolamentata e che permetta quindi l’accesso ad associazioni e gruppi di studenti”.
Di altra opinione un’altra rappresentante degli studenti, Gabriella Flammini, : “Il problema è proprio che, dopo la conferenza, l’aula che verra scelta sarà regolamentata. Noi abbiamo ricordato al rettore come quasi tutti gli atenei italiani prevedono delle aule autogestite da ogni associazione. A Urbino, invece, ne avevamo una sola ed è stata tolta”. Sul futuro però la situazione non è chiara: “Non sappiamo esattamente come sarà gestita però, proprio perchè prevede che molte associazioni e gruppi studenteschi ne facciano parte, l’autogestione diventerà difficoltosa e per questo ci vorrà un regolamento”.