CAGLI – Sangue e capelli sul guardrail e carabinieri in tuta bianca che rilevano le tracce. Poche ore prima, intorno alle 8:30, un ragazzo che correva lungo un viadotto sente dei lamenti e chiama le fiamme oro: “Ci sono due corpi sotto la scarpata”.
Sono quelli di Andrea Toccaceli, una ragazza di 18 anni all’ultimo anno dell’Istituto tecnico commerciale di Cagli e Saimo Luchetti, di 23 anni, operaio edile e giocatore di una squadra di calcio locale. Un volo di 11 metri, nel dirupo sotto il cavalcavia della strada statale 73 bis che porta a Fano, dopo la galleria all’altezza di Fossombrone. A salvarli il terreno molle e i rovi che hanno attutito l’impatto.
Al ritrovamento, la ragazza era priva di sensi e in gravi condizioni. Sottoposta d’urgenza a un intervento chirurgico al fegato, ora è in prognosi riservata. Lui è fuori pericolo, con fratture multiple e una diagnosi di sessanta giorni. “E’ stata tutta colpa mia – ha detto l’operaio ai soccorsi – solo colpa mia”.
LA RICOSTRUZIONE. La scorsa notte Saimo ha aspettato Andrea sotto casa. Lei era rientrata verso le quattro, dopo una serata per locali trascorsa con gli amici. Non si può dire con certezza, ma probabilmente il ragazzo l’ha chiamata al telefono per farla scendere.
I due ex fidanzati hanno iniziato a discutere nell’androne di casa, urlando. Nessuno dei vicini, però, sembra essersi accorto di nulla, a parte la zia della ragazza che abita sullo stesso pianerottolo, come conferma il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Tenente Colonnello Giuseppe Donnarumma: “Ha detto di aver sentito delle grida intorno alle 5:00″.
Saimo l’ha picchiata con violenza, le ha dato un pugno in pieno volto, tanto che le ha fatto saltare un dente, un incisivo poi ritrovato dagli inquirenti. Molte le tracce ematiche nell’ingresso della palazzina e sulla strada. Una striscia di sangue, in particolare, a indicare che forse lui l’ha trascinata verso la sua macchina, un’Audi A3 nera. Poi la corsa sulla 73 bis, da Cagli fino a dopo l’uscita per Fossombrone.
Il ragazzo ha fermato e chiuso la macchina. Poi si è avvicinato al cavalcavia e ha gettato di sotto Andrea. Si è buttato anche lui, forse insieme a lei o forse in un secondo momento. L’auto è stata ritrovata in una piazzola a trecento metri dal punto del lancio. I carabinieri non possono ancora spiegare il motivo, si pone delle domande il Colonnello Donnarumma: “Perché la macchina è così lontana? Cosa significa? Che la ragazza era incosciente e che Saimo l’ha presa in braccio e poi buttata giù? Oppure che prima l’ha gettata, credendola morta, e poi è tornato alla macchina e ha deciso di gettarsi anche lui?”. Al momento, nessuno lo può dire.
LE INDAGINI. Sono in corso gli interrogatori dei testimoni, amici e parenti che saranno necessari a ricostruire l’accaduto. Solo i ragazzi, però, potranno raccontare cosa è successo questa notte.