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Campi sommersi da acqua e fango. Dopo il nevone ancora danni all’agricoltura

di e    -    Pubblicato il 12/04/2012                 
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Luigi Concordia, agricoltore di Miniera

URBINO – Dopo la neve, la pioggia. Non bastavano i danni, la stanchezza, una normalità riconquistata con fatica e lavoro, giorno dopo giorno. Nelle vacanze pasquali su Urbino è arrivata una nuova ‘calamità’. Di cui si è parlato meno, non paragonabile alla precedente, ma che ha portato con sé disagi e danni economici.

Località Miniera, frazione di Urbino. Giorni di piogge incessanti hanno invaso strade e campi e molti terreni sono franati.

Luigi abita in via Fornace. Per lui è stata “una catastrofe.  L’acqua ha allagato tutto il campo, è arrivata anche in casa, la strada si è riempita di terra. I danni ci sono: avevo piantato patate, fave, piselli. E’ andato tutto perso, tutto sotto la terra. Poi ho dovuto trasferire i polli perché il pollaio era pieno d’acqua. Per fortuna il mio cane è riuscito ad aggrapparsi e a scappare via, altrimenti l’acqua avrebbe travolto anche lui”.

Ma non è solo colpa di una natura che si ribella, la responsabilità è anche dell’uomo. “Molti solchi che nei campi servono a raccogliere l’acqua non sono stati fatti bene. In questa zona alcuni sono troppo piccoli e non tagliano il campo in orizzontale ma si rivolgono alla strada così l’acqua invece di defluire, accelera. Inoltre le piante non sono state tagliate e con le frane molti alberi sono finiti nel torrente Apsa, che ora è intasato dalla legna. Sono dieci anni che bisognerebbe pulirlo ma non viene fatto. Il letto del torrente, poi, si è ridotto moltissimo e andrebbe allargato.”

Nelle stesse condizioni anche i vicini. Ognuno ha dovuto liberare i garage: “il giorno di Pasqua è passato così, di nuovo a spalare – come racconta Nadia, che abita poco prima di Luigi – io e un ragazzo siamo stati l’intera giornata a portare via la terra con la cariola. Era pieno di fango, fino alla porta di casa. Sono ancora tutta dolorante per lo sforzo”.  E c’è chi aveva piantato le lenticchie nei terreni, ormai trascinate via dall’acqua.

Un altro problema riguarda i tubi dell’acqua. Da giorni lungo le vie di Miniera gli operai stanno lavorando con le ruspe per rimuovere il fango dalle strade e per aggiustare le tubature completamente intasate. “Nelle stradine l’acqua è uscita fuori dai tubi ostruiti formando dei fiumiciattoli su cui l’acqua continua a scorrere. Così non li avevamo mai visti”, continua Luigi.

Ora le strade sono disseminate di cartelli stradali con la scritta “frane”. A giorni, la Protezione civile di Pesaro e i tecnici del Comune effettueranno un sopralluogo per pianificare altri interventi. Anche la CIA (Confederazione italiana agricoltori) ha ricevuto segnalazioni dagli agricoltori delle frazioni Rancitella e Pieve di Cagna ma “per ora non si può parlare di calamità, ancora dobbiamo superare i problemi della neve. Certo, molti danni e molti disagi”, dice il responsabile della sezione di Urbino.

La preoccupazione continua, viste le previsioni dei prossimi giorni, che promettono pioggia, di nuovo. E a Urbino si spera ancora una volta che tutto finisca presto.

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