URBINO – Il sindaco Franco Corbucci e l’assessore al Bilancio Maria Clara Muci hanno annunciato che nel 2012 non saranno ritoccate le tariffe dei servizi a domanda individuale e non sarà applicata la tassa di soggiorno.
La decisione è arrivata in un incontro al municipio di Urbino fra l’amministrazione e i rappresentanti di Rete impresa Italia (insieme delle associazioni di commercio e attività produttive, di cui fanno parte Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Cna), per parlare di Imu, tassa di soggiorno e Irpef.
Per quanto riguarda l’Imu (Imposta municipale unica) le parti hanno concordato una forbice fra un massimo e un minimo entro cui muoversi.
Per la prima casa, l’imposta sarà applicata fra il 4,0 e 4,5 per mille. Per la seconda casa e per gli immobili destinati ad attività produttive ci si muoverà fra 9,1 e 9,6 per mille. Per gli immobili per i quali esiste un contratto di affitto concordato e registrato si applicherà un’aliquota ridotta rispetto ad altri immobili simili.
“Abbiamo voluto incontrare i rappresentanti di Rete Impresa Italia – dice l’assessore al Bilancio Maria Clara Muci – per aprire un dialogo molto trasparente sulla questione fiscale. Al momento stiamo facendo delle simulazioni. A causa dell’incertezza normativa siamo obbligati a lavorare sulla base di alcune stime, ecco perché stiamo ragionando ancora in termini di ‘intervallo di applicazione’ dell’imposta. Anche il Governo nazionale sta facendo delle proiezioni. E in ogni caso sarà poi il consiglio comunale a doversi esprimere definitivamente. Ricordiamo che comunque il 50 per cento dell’Imu non va nelle casse del Comune, ma viene trasferito allo Stato”.
Soddisfatte le associazioni di categoria: per Domenico Passeri, direttore di Confesercenti Urbino, “l’incontro è stato positivo, abbiamo avuto l’assicurazione che il Comune non applicherà le tariffe massime e non aumenterà le tariffe base dei servizi alla persona. In più non sarà applicata la tassa di soggiorno per le strutture ricettive. Abbiamo compreso le difficoltà dell’amministrazione e apprezzato la volontà di discutere e di avere un atteggiamento ponderato che sarà rivendicato a settembre, quando il Comune avrà riscosso la prima tranche, per poi vedere quale sarà il trend finale con la seconda rata di dicembre”.
A settembre infatti ci sarà un nuovo incontro tra Comune e le associazioni di categoria, dopo che i cittadini avranno pagato la prima rata dell’Imu.
“In quella fase – prosegue la Muci – sia il Governo che i comuni faranno un’accurata valutazione del gettito effettivamente generato. A settembre valuteremo quale potrà essere la pressione fiscale adeguata a garantire il pareggio del bilancio comunale, senza inasprire più del necessario il prelievo fiscale di nostra competenza”.