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Elezioni, Cancellieri (Lega): “Io, un grillino anni ’90. Finmeccanica: campagna faziosa e strumentale”

Giorgio Cancellieri, sindaco di Fermignano candidato alla Camera con la Lega Nord

FERMIGNANO – Giorgio Cancellieri, sindaco leghista del comune di Fermignano, e candidato alla Camera alle prossime elezioni politiche, sente di poter dare ancora fiducia al suo partito, nonostante tutti gli scandali che lo hanno travolto, tra cui il recente caso Finmeccanica e il cambio al vertice, da Bossi a Maroni.

Lei pensa che la Lega meriti ancora fiducia anche alla luce del polverone sollevato dal caso Finmeccanica?
Lo scandalo Finmeccanica potrebbe rivelarsi una bufala. Una campagna faziosa, tendenziosa e strumentale. Queste cose vengono tirate fuori sistematicamente durante la campagna elettorale e proprio nel momento in cui un partito vede aumentare i propri consensi. Questo polverone mediatico crea un grande danno in termini di riduzione del consenso. Si tratta di una vera e propria campagna di delegittimazione.

E cosa pensa del passaggio di leadership da Bossi a Maroni?
Sono rimasto profondamente deluso dal comportamento della famiglia Bossi e da quello che è stato definito “il cerchio magico”. In questo partito ci sono militanti che, come me e come altri, tirano fuori i soldi di tasca propria per fare le campagne elettorali  e ci sono poi i militanti che si mettono in tasca i soldi dei rimborsi elettorali per il proprio rendiconto. Sono ancor più deluso perché noi, negli anni ’80, facevamo dell’onestà e della trasparenza il nostro cavallo di battaglia, siamo stati il partito che ha urlato “Roma ladrona”, contro quelli che approfittavano del sistema. Io spero che Roberto Maroni voglia isolare dal partito tutti quelli che si sono comportati male, riconquistando affidabilità e credibilità.

Adesso per lei una nuova sfida, le politiche.  E’ il secondo in lista nel suo partito alla Camera. Quale sarà il suo contributo se dovesse essere eletto?
La mia è una candidatura ‘di servizio’.  Secondo me bisognerebbe ridare fiducia ai partiti, compresa la Lega, e la strada giusta sarebbe quella di ripartire dagli amministratori locali che si occupano del territorio. Nessuno più di loro ha il polso della situazione: conosce la popolazione,  i problemi e ha la fiducia di tutti i cittadini. Militanza ed esperienza locale sono requisiti fondamentali per una candidatura in parlamento.

Può farci un esempio di amministratore locale virtuoso?
Flavio Tosi, sindaco di Verona, è una persona bravissima. Con lui ho un rapporto personale di amicizia. Credo sia giunta l’ora che i partiti, più che reggersi sui burocrati e sui segretari storici, debbano essere composti da amministratori capaci.

Perché un’amministratore locale è più meritevole rispetto a un politico senza esperienza sul territorio?
Vede, c’è uno squilibrio di fondo: come può lo Stato dare 14.000 euro al mese ad un parlamentare la cui unica responsabilità è quella di spingere un pulsante, dopo che il leader del suo partito gli ha indicato come votare e dare invece 1.000 euro al mese ad un sindaco che firma 30/40 atti al giorno? Ingiustizia, mancanza d’attenzione, lontananza dai cittadini e dai suoi problemi. Sono queste le cause vere disaffezione nei confronti dei partiti. Quindi capisco la fascia di popolazione che vota Beppe Grillo.

Quindi condivide alcuni punti del programma del movimento 5 stelle?
Io sono un grillino ante litteram. Un leghista della prima guardia, entrato nel partito nel ’93, quando noi dicevamo che così lo Stato non andava bene. Io capisco e giustifico i tanti elettori che prima votavano Lega e ora voteranno Grillo, perché attratti da quella forma di protesta che un tempo abbiamo vissuto noi, e che, al centro nord, era incarnata dal nostro partito. Non credo che Grillo riuscirebbe a governare questo paese ma capisco che la rovina della nostra classe politica abbia generato un desiderio di cambiamento radicale.

Ma quindi, se lei fosse eletto, quali sarebbero le sue priorità?
Prima di tutto combattere la disoccupazione che mette a repentaglio lo stato sociale, rilanciare l’economia partendo  dalle piccole e medie imprese.  L’Europa deve essere più competitiva e combattere la concorrenza sleale di paesi come Cina e India che immettono nel nostro mercato prodotti a prezzi bassi ma di scarso valore. Ci dovrebbero essere dei dazi doganali a scoraggiarli. Poi c’è la lotta all’evasione fiscale. L’unica maniera per combattere questa piaga è far detrarre tutto a tutti. Le tasse devono essere pagate, ma le aliquote sono le più alte d’Europa. Infine il federalismo, tema caro alla Lega. Come ho detto prima, la vicinanza è sinonimo di vigilanza.

Tema caldo della campagna elettorale: cosa ne pensa delle unioni omosessuali?
Anche se né il mio partito, né il centro destra sono d’accordo con i matrimoni gay, mi reputo un uomo libero e mi sento di ragionare con la mia testa. È giusto manifestare liberamente i propri sentimenti e quindi regolarizzare anche le unioni di fatto. Non sono altrettanto favorevole alle adozioni da parte dei gay,  perché ritengo che un bambino abbia bisogno del quid educativo e sentimentale che proviene sia da un uomo che da una donna.

Il progetto “la salute ci riguarda” prevede il taglio di 310 posti letto sul territorio di Cagli, Fossombrone, Pergola e Sassocorvaro.  Cosa ne pensa?
Sono assolutamente contrario al taglio dei posti letto per acuti prospettato dalla spending reviw regionale. Con l’invecchiamento della popolazione e con una viabilità complessa come quella del Montefeltro, è assolutamente necessario tenere i posti letto,  i 4 ospedali di polo: Fossombrone, Pergola, Cagli e Sassocorvaro e l’ospedale di rete di Urbino.

Infine le chiediamo, quant’è difficile governare?
Governare è difficilissimo, mentre stare all’opposizione è molto facile. Se non si è onesti intellettualmente, si può dire qualsiasi cosa. Tutti quelli che abbaiano in campagna elettorale, poi si devono misurare con il governo di questo Paese. Una volta eletti diventano modesti, mentre i problemi rimangono gli stessi.

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