URBINO – L’università “Carlo Bo” continua a muovere i suoi passi verso il digitale, ma i docenti più anziani faticano a tenere il passo. Da gennaio gli esami di tutti i corsi di Ateneo sono gestiti quasi esclusivamente in formato elettronico, come annunciato nella conferenza “La dematerializzazione dei verbali d’esame” di questa mattina, martedì 19 febbraio. Ma la carta resiste. Lo statino, quel libretto che ha accompagnato le carriere di molti studenti, non è ancora scomparso dai corridoi universitari, e in ogni dipartimento la verbalizzazione è sempre doppia (digitale e scritta).
“Aggiorniamo tutte le carriere degli studenti online – ha dichiarato Giuseppe Bontà, dalla presidenza della facoltà di Economia – e il cartaceo è solo un proforma”. Lo stesso accade nel dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente, il cui coordinatore didattico Corrado Saltarelli ha apostrofato l’invecchiato libretto come “reliquia”. Nella facoltà di Sociologia, totalmente informatizzata dalla sessione estiva dello scorso anno, il riscontro cartaceo mantiene la sua importanza, “soprattutto per quei docenti che non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie”, come dichiarato dalla responsabile Enrica Cimarelli. Da maggio 2011 la facoltà di Farmacia ha verbalizzato online, in quindici giorni, tutti i corsi di laurea, mentre la facoltà di Giurisprudenza riuscirà a completare questo processo solo nella prossima sessione estiva. Ognuno, con i suoi tempi, apre le porte alla digitalizzazione.
“La novità è che i dati nascono già digitali – spiega Alessandro Bogliolo (docente del dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti) – quindi quando il docente attribuisce un voto lo inserisce direttamente nella carriera dello studente”. Il grande vantaggio è che mentre prima bisognava attendere l’arrivo dei verbali cartacei nelle varie segreterie e il caricamento dei voti su internet, oggi gli studenti possono controllare il loro voto online pochi giorni dopo la verbalizzazione.
“La vera innovazione – come dichiarato da Bogliolo – non consisterà tanto nell’eliminare la carta trasformandola in digitale, ma nel non produrla, facendo in modo che i dati abbiano valore documentale”.