URBINO – Gli spazi per le attività ricreative degli studenti ci sono, ma mancano i soldi per ristrutturarli. Nel frattempo il Comune chiede agli stessi studenti di proporre nuove aree. Non sono uscite soluzioni definitive dal tavolo di consultazione tra Comune, Ersu, associazioni studentesche Agorà e Cuspide, i commercianti e i residenti del Comitato centro storico.
Tutti intorno allo stesso tavolo, tutti d’accordo: gli spazi per gli studenti si devono trovare. E non solo per loro, gli spazi si devono trovare anche per i residenti.
Ne avevamo già parlato poco tempo fa e il problema è rimasto lo stesso: gli spazi per le feste degli studenti universitari continuano a mancare. “Abbiamo valutato alcuni dei possibili candidati, come i campi da tennis del Cus o il Palaferro, ma non ci è stato concesso adibirli, il secondo in particolare per problemi di quiete pubblica” spiega Lorenzo Ciaffoncini dell’Ersu.
E per adibire i locali ci vogliono interventi strutturali. Che richiedono tempo e denaro. “L’indagine sugli spazi universitari l’abbiamo fatta – prosegue – ma non ci sono locali idonei. I collegi, che al di là del Tridente sono dell’Università, hanno bisogno di ristrutturazioni”. E per i locali al di fuori dell’università, fa sapere che stanno valutando le quattro domande che sono arrivate per riabilitare la vecchia discoteca Skorpio.
Ciaffoncini aggiunge anche che il problema di dare alternative l’Ersu lo ha affrontato, organizzando iniziative sponsorizzate. “Abbiamo cercato di fare proposte, non si tratta di un diritto assoluto: finché nessuno investe nelle attività, queste non si fanno. Non sono sempre l’università e l’Ersu a doverle finanziare”.
Ma chi deve trovare gli spazi? Secondo Giovanni Fatuzzo, di Cuspide, bisogna usare quelli della città. Poi c’è chi – come il consigliere comunale Alfredo Bonelli – chiede agli studenti di preparare “un programma annuale di eventi”. “Ma come si fa – obiettano gli universitari – senza risorse e senza possibilità di metterle in campo?” Lino Mechelli, presidente del consiglio comunale, dà ragione a tutti e chiede collaborazione alle associazioni studentesche: se propongono nuove aree, sarà valutato se si potranno aggiungere.
E adesso che succederà? Per le prime decisioni concrete bisognerà aspettare i prossimi mesi, quando le parti si rivedranno per stilare una mappatura delle aree ‘papabili’.