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Furto nello stabilimento Piero Guidi: i ladri ripresi dalle telecamere

di e    -    Pubblicato il 4/03/2013                 
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URBINO – Le immagini ci sono: i ladri che hanno svaligiato lo stabilimento Piero Guidi sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza. Ed è proprio sui fotogrammi dell’impianto a circuito chiuso che adesso stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Urbino. Il colpo è stato messo a segno nella notte tra giovedì e venerdì, nei magazzini della ditta di pelletteria e abbigliamento di alta gamma che ha sede a Schieti.

I militari della compagnia e del reparto operativo del comando provinciale stanno cercando dettagli utili per arrivare alla banda di ladri. La visione dei filmati potrebbe aiutare gli investigatori a capire quante persone hanno agito, come si sono mosse e magari anche la targa del mezzo.

Dalle prime indagini sembra che a colpire siano state almeno cinque persone. I ladri sono riusciti a introdursi nel capannone, dopo avere disattivato l’allarme e rotto il vetro di una finestra. L’azienda non è ancora riuscita a fare un inventario della merce rubata e quindi a quantificare il valore del bottino.

Sembra esclusa la pista della contraffazione, più probabile quella del mercato nero. Il furto di giovedì notte è il primo subito dall’azienda che ha sede nell’Urbinate da quasi 40 anni.

Sul mercato parallelo che vive nelle cantine e nei garage napoletani, una borsa originale e rubata di Piero Guidi, il cosiddetto capo “parallelissimo” con tutti gli elementi che ne attestano l’originalità, può costare tra cinquanta e centocinquanta euro. Stesso discorso per i giubotti : nei mercatini campani sono venduti anche a cento euro, meno di un terzo del costo di listino.

Il colpo da Piero Guidi ricorda la serie di furti avvenuti in varie aziende marchigiane tra il 2010 e il 2011, per i quali furono arrestate cinque persone e altre undici vennero denunciate. Secondo la ricostruzione degli inquirenti in quel caso undici membri della banda si occupavano materialmente dei furti, tre della ricettazione sul mercato marchigiano e campano, mentre due pensavano all’ospitalità e a custodire la refurtiva. Tra le aziende colpite, la Stir Line di Sant’Angelo in Vado e la Stireria Supervapor di Urbania.

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