URBINO – Dino Tiberi è morto improvvisamente tra le mura della città dove 90 fa era nato, da “padre coltivatore diretto” come aveva sempre sottolineato con orgoglio, che aveva amato e per la quale si era sempre battuto. Figura storica della Democrazia Cristiana marchigiana, è stato presidente della Regione Marche dal 1972 al 1975, quando gli enti Regione avevano solo due anni di vita e in piena fase di emergenza dopo il terremoto ad Ancona. Fu il secondo presidente, subito dopo Giuseppe Serrini e contribuì alla costituzione dello Statuto.
La sua battaglia per la valorizzazione del patrimonio autoctono contribuì a rendere le Marche una delle prime all’avanguardia nella difesa delle piante tipiche. Anche il logo, il picchio, fu scelto sotto la sua presidenza e Tiberi fu il relatore della legge sullo stemma.
Pur restando un politico per tutta la vita, dopo l’esperienza in Regione Tiberi decise di dedicarsi alla scrittura. Collaborò con quotidiani, riviste, con la RAI e scrisse diversi libri, soprattutto improntati sui valori della tradizione, della meraviglia della natura e sulla saggezza degli anziani. Tra i suoi testi più importanti “Il Ranco”, vincitore nel 1985 del premio nazionale “Frontino – Montefeltro”. Secondo Carlo Bo con questo libro Tiberi aveva “legato attraverso riuscite suture una storia di vita con le vicende della storia nazionale, letta attraverso lo spaccato delle nostre colline e della nostra provincia” come si legge nella motivazione del premio firmata dallo storico rettore dell’Università di Urbino.
“Dino Tiberi –ha detto il sindaco di Urbino, Franco Corbucci- è stato uno degli uomini che hanno caratterizzato la vita politica della nostra città e del territorio nel dopoguerra. Faceva parte di una generazione che aveva sperimentato direttamente quanto fosse dura la vita nelle nostre campagne. Sicuramente quell’esperienza umana, che aveva ricordato in vari libri, lo aveva segnato e gli aveva dato la spinta a impegnarsi nell’interesse della comunità, portando con sé i valori della solidarietà e della libertà. Militando nelle fila della Democrazia Cristiana è stato un uomo del dialogo, portando nelle Istituzioni uno spirito costruttivo”.
Si unisce al cordoglio anche il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci: “Urbino e la provincia perdono un uomo di profonda caratura. E’ stato veramente un personaggio di spessore, un autentico protagonista della vita politica e amministrativa della nostra comunità. Gli siamo grati perché ha sempre incarnato l’identità e i valori del territorio, in tutte le fasi e gli aspetti della sua vita. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore”.
“Una triste perdita per le Marche – aggiunge Gian Mario Spacca, governatore delle Marche – Dino Tiberi è stato il Presidente della Regione agli albori della nascita, ispiratore con il proprio rigore morale della crescita dell’Istituzione, un grande uomo con un elevato profilo etico e con profondo senso civico. Profondamente legato alla propria terra di cui ha saputo raccontare con sguardo attento ed appassionato la vera essenza, Tiberi anche durante il suo mandato di Presidente della Regione ha nutrito e consolidato il legame con le radici più autentiche della nostra storia e della nostra tradizione. Alla famiglia, e in particolare al figlio Pierpaolo in forza alla Protezione civile delle Marche, le più sentite condoglianze della Giunta regionale”.