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Processo per ingiuria a Forza Nuova, al tribunale picchetto di solidarietà

di    -    Pubblicato il 13/03/2013                 
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Picchetto di solidarietà degli studenti fuori dal tribunale

URBINO – Sono state ascoltate oggi le testimonianze dei due poliziotti e di due esponenti di Forza Nuova durante il processo che vede al banco degli imputati 5 studenti di Assemblea permanente e una rappresentante di Rifondazione Comunista. Rafael Campagnoli, Rocco Stasi, Gianluca Capozio, Virginia Palombo, Luigi Pesce e Cristiana Nasoni sono stati accusati di ingiuria da Marco Consalvo, coordinatore di Forza Nuova per la provincia di Pesaro – Urbino.

I fatti risalgono al 2011, quando alcuni studenti e cittadini di Urbino hanno organizzato una ‘contromanifestazione’ per contestare la presenza di un gazebo di  Forza Nuova  in piazza della Repubblica. Alcuni esponenti del partito di estrema destra stavano distribuendo volantini per denunciare le spese dello stato causate dall’emergenza immigrazione durante la primavera araba.

Assassini‘, ‘ Vi vogliamo a testa in giù come a piazzale Loreto’, ‘Fascisti nelle fogne‘. Questi gli slogan rivolti contro i volontari di estrema destra secondo Davide Di Tommaso e Sara Bernardini, i due esponenti di Forza Nuova sentiti oggi dal giudice. “Quando i passanti prendevano i volantini distribuiti da Forza Nuova – ha dichiarato Fulvio Fulgini, agente della Digos di Urbino – uno degli imputati glieli prendeva dalle mani e li strappava”.

A difendere gli imputati gli avvocati Enrico D’Ambrosio e Laura Liberto. Entrambi hanno ribadito che nessuno slogan né striscione era mirato a offendere i singoli. A sottolinearlo è stato anche il luogotenente Emilio Portanova durante la testimonianza: “Ero lì, ma non ho sentito alcun insulto diretto a persone specifiche”.

Oggi, come un anno fa, mentre all’interno del tribunale si dibatteva, fuori dall’edificio alcuni esponenti del Collettivo per l’autogestione sostenevano i loro amici imputati. Con un picchetto autorizzato, gli studenti hanno distribuito volantini con scritto ‘l’antifascismo non si processa, queste intimidazioni non ci faranno dimenticare l’obiettivo di una società più giusta dove non c’è spazio per fascismo e razzismo’.

Il processo è stato  rinviato alla fine di giugno, quando saranno sentite anche le testimonianze degli imputati.

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