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I disabili a Urbino: quando lo sport diventa per tutti

di    -    Pubblicato il 23/03/2013                 
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URBINO – Diversamente abili, ma ugualmente in grado di mettersi in gioco. Lo sport offre incredibili opportunità di migliorare il proprio quotidiano ma, soprattutto, è un diritto fondamentale per tutti, anche per i disabili. Perché nella parola sport vive un universo di emozioni. E le emozioni non hanno i limiti del corpo. Sanno andare, come il coraggio, oltre l’ostacolo, di qualunque natura esso sia.

I ragazzi dell’Asd “So Sport” – l’associazione nata nel 2008 dal centro socio-educativo “Francesca” di Urbino – sono atleti a tutti gli effetti. Anche se soffrono di ritardi cognitivi o, per meglio dire, di “disabilità intellettiva relazionale“. Sono ventidue e tutti con la stessa grande voglia di fare sport. Più si allenano e più si divertono, più si allenano e più migliorano. Tanto che dal 2009, anno in cui la So Sport si è affiliata alla Fisdir, (la Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) questi ragazzi si sono aggiudicati trofei e competizioni, a livello sia regionale che nazionale.
Negli ultimi due anni hanno vinto due coppe Italia ai campionati nazionali promozionali di atletica leggera, sfidando più di duecento ragazzi. Ma gli atleti della So Sport non disputano solo gare di atletica, partecipano anche a tornei di bocce e pallavolo. Ed è proprio nella pallavolo che la So Sport è maggiormente coinvolta, con l’organizzazione di eventi ed iniziative per promuovere la pratica di questa disciplina. Su tutti, l’incontro a Fermignano con il ct della nazionale italiana maschile di pallavolo Mauro Berruto che in quell’occasione ha incontrato e allenato i ragazzi della So Sport, confermando che il cammino intrapreso dall’associazione ha un futuro in cui credere.
Le vittorie, insieme all’enorme impegno profuso dai tecnici e dagli accompagnatori, hanno permesso all’associazione di essere riconosciuta dalla Fisdir come Centro Pilota Federale. Il riconoscimento, arrivato dopo anni di lavoro e iniziative, testimonia l’esperienza e la capacità dimostrata dalla So Sport nella cura di questo sport. “Il nostro obiettivo è di aprire le porte anche a ragazzi con disabilità intellettiva che non siano iscritti al centro Francesca – sostiene Cristina Ranocchi coordinatrice del centro Francesca e responsabile del settore sportivo – in pratica, vorremmo diventare un servizio per il territorio, fornendo a quanti più ragazzi possibile l’opportunità di fare sport”.
Il centro Francesca, però, non è l’unica opportunità di fare sport che si presenta ai diversamente abili. In prima linea, per chi è in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale, c’è anche il Comune di Urbino, che con il “Progetto Kit” ha organizzato e promosso alcune attività sportive rivolte agli studenti universitari disabili. L’iniziativa, promossa dal Comune insieme all’associazione socio-culturale Pantarei, ha permesso di creare due corsi per due diverse attività sportive. La prima è il Baskin, o “basket integrato”, lo sport che si ispira alla pallacanestro ma con caratteristiche completamente innovative che permettono la partecipazione sia di giovani normodotati che disabili.

Gli incontri per chi vuole partecipare a questa esperienza sono fissati per il 26 Marzo, per il 9 e 16 Aprile, e si terranno nella palestra della facoltà di Scienze Motorie. Nello stesso edificio si terrà anche il corso di Torball, lo sport di squadra più praticato dai non vedenti in Italia, al quale potranno partecipare anche persone vedenti, purché completamente bendate; il corso si terrà alle 15:30 di ogni venerdì.

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