URBINO – Loubna e Alice, di 8 e 7 anni, giocano nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Urbino. Stanno costruendo una torre. Hanno sistemato i lego proprio lì, nell’angolo dove pochi mesi fa giocava la piccola Angelica. Di fronte c’è una grande libreria a muro. Tra poco quegli scaffali saranno riempiti di libri. E’ il regalo di Angelica a Loubna, ad Alice e a tutti i bambini costretti a passare le loro giornate in ospedale.
A tre mesi dalla morte di Angelica Bravi, le maestre della scuola comunale Villa del Popolo hanno voluto aprire questa biblioteca nel reparto di Pediatria, dove la piccola è stata curata. Le infermiere portano nella sala un carrello pieno di pacchi colorati dai bambini della scuola. Loubna si avvicina e a poco e a poco li apre tutti: dentro ci sono centinaia di libri. Aiutata dalle infermiere li sistema sugli scaffali. Nel frattempo sceglie quelli che deve assolutamente leggere: “La carica dei centouno” e gli “Aristogatti”.
Poi si siede nell’angolo di Angelica. Lì è stato appeso un quadretto con un coniglietto rosa e la scritta Angi-Angi: “Angelica passava le sue giornate a leggere e a disegnare. Era la stilista dell’ospedale: disegnava vestiti, grembiulini e ogni foglio lo siglava con il suo soprannome Angi-Angi e con questo coniglietto ”, racconta la caposala Ombretta Paci.
La biblioteca è stata inaugurata ieri mattina e già raccoglie più di 200 libri. Chiunque può regalarli all’ospedale. Un gesto per ricordare Angelica e donare un sorriso ai bimbi di pediatria. All’inaugurazione erano presenti il primario Nazzareno Filomeni, fra Claudio che ha benedetto i presenti e recitato l’Angelus in memoria di Angelica, l’assessore all’Istruzione Gianluca Marcucci, l’assessore alle Politiche sociali Maria Clara Muci, il dottor Alessandro Bedini, le maestre e i genitori dei bambini. E poi naturalmente c’erano loro, Marta e Massimo, la mamma e il papà di Angelica.
“Mia figlia ha imparato a leggere con queste maestre e ora grazie a loro abbiamo aperto questa biblioteca. Lei amava tanto la lettura. C’è un filo conduttore in tutto questo”, dice la mamma Marta.
“Angelica aveva 9 anni quando si è ammalata di leucemia. Ha iniziato le prime cure nel 2010 e per un anno tutto è andato bene. Era anche tornata a scuola, lo desiderava così tanto. Poi a Pasqua 2012 i sintomi sono tornati. Ci siamo rivolti Salesi, centro regionale di oncoematologia di Ancona. È iniziato il percorso più duro. L’unica speranza era il trapianto di midollo, ma Angelica non l’ha potuto fare perché ha avuto delle complicanze. Da allora è rimasta sempre in ospedale. Le terapie però erano inefficaci. A dicembre Angelica ha voluto a tutti i costi passare il Natale a casa, non ce la faceva più a stare chiusa qui, voleva festeggiare con il suo fratellino. Dopo due giorni ci ha lasciato”, racconta la mamma Marta.
“A tutti i genitori che si trovano ad affrontare quello che stiamo passando noi diciamo che è duro, tanto duro e difficile. Solo la fede in Dio può aiutarti ad accettare un dolore così grande. Noi abbiamo fede”, afferma il papà Massimo. “Abbiamo voluto trasformare questa devastante esperienza in qualcosa che dia sorriso e sollievo agli altri bambini che passeranno qui. Angelica era una bambina tanto sorridente”, continua il papà.
A ricordare il suo sorriso resta la grande foto appesa alla parte rosa della piccola biblioteca. Sotto c’è la poesia che Angelica aveva scritto in ospedale: “Scende la notte che inverte le rotte con la luna, le stelle e i pianeti che illuminano anche i vigneti”.