Istituto per la Formazione
al Giornalismo di Urbino

i corsi - la sede - contatti
gli allievi - i docenti - l'istituto

Nascite in calo a Urbino: 154 parti in meno dal 2011

di    -    Pubblicato il 2/02/2014                 
Tag: , , ,
Reparto di Ginecologia, ospedale di Urbino

Reparto di Ginecologia, ospedale di Urbino

URBINO – Ci sono le giraffe e le cicogne dipinte sulle pareti, lo scorrazzare delle infermiere e le pance ben in vista delle quasi mamme che fanno il monitoraggio. Ma qui, nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Urbino, le donne che partoriscono sono sempre meno. Erano 840 nel 2011 e nel 2013 sono diventate 686 (di cui 221 extracomunitarie, con un’età compresa tra i 23 e i 31 anni). Un trend negativo, che può consolare solo prendendo in considerazione quelli delle città più vicine. A Pesaro, le nascite registrate lo scorso anno sono state 934, mentre prima le partorienti erano sempre più di mille ogni anno. A Fano, la stessa tendenza solo espressa da cifre diverse: 1001 parti nell’anno scorso, quando negli anni precedenti erano almeno 1040.

LO SPECIALE “DONNE” DEL DUCATO

LA TESTIMONIANZA - “Ricomincio da me”, Lucia Annibali si racconta
LE INTERVISTE - La tenente Baldacci, prima donna al comando di Urbino | Laura Gardini, mamma e coordinatrice di Economia
SESSUALITA’ – Valentina, vita di una donna nata nel corpo di un uomo | Le studentesse: “Gli urbinati freddi e maleducati”
LE STORIE - Simona, casalinga in rete: vita familiare tra baratto e amicizia | Le quattro coltivatrici del Montefeltro
I DATI - “Parla con noi”, il centro antiviolenza di Pesaro-Urbino
LEGGI - Il Ducato in edicola

Enrico Canducci, a capo del reparto di Ginecologia dell’ospedale urbinate, commenta questi dati ricollegandoli a un calo delle nascite sia nazionale che regionale: solo nel 2012 sono nati in Italia circa 12mila bambini in meno rispetto all’anno precedente. Ma, a Urbino, la diminuzione delle nascite è un fenomeno riconducibile anche a dinamiche del tutto interne e locali: “Nel 2012 abbiamo vissuto un importante turn-over e sono andati in pensione molti medici storici di questo reparto, che hanno lavorato qui per oltre trenta anni – racconta Canducci, direttore di Ginecologia dal 1 dicembre 2011 – e di conseguenza abbiamo perso una fetta importante delle nostre pazienti, perché chi non ha più in Urbino il suo medico di fiducia e vive più vicino ad altri ospedali smette di fare il viaggio fin qui”. Chi abita sulla costa o al confine con la Romagna preferisce ad esempio Pesaro o Rimini, dove i reparti di neonatologia sono più all’avanguardia rispetto a Urbino.

Oltre al calo delle neomamme, all’ospedale della città ducale non mancano altri problemi che sicuramente non favoriscono il recupero di pazienti: “Siamo in ritardo di quattro, cinque anni per l’adeguamento dei macchinari ecografici – spiega Canducci – Ce ne servono di nuovi e inoltre vorremmo attivare l’urodinamica (studio dell’ultimo tratto delle vie urinarie, ndr). Ma per tutto questo servirebbero circa 200mila euro, che a causa della spending review non possiamo avere”.

E la questione del personale è un altro problema: “Il nostro organico è composto da 11 persone, di cui nove ostetriche. Dallo scorso anno – afferma Canducci –  siamo tornati a fare la partoanalgesia (parto indolore attraverso l’uso di un catetere epidurale, ndr), che era stata sospesa per mancanza di anestesisti. Adesso la carenza del personale è bilanciata dai loro straordinari”. In compenso, però, nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Urbino “facciamo il parto in acqua, garantiamo un rapporto di accompagnamento empatico tra l’ostetrica e la partoriente”, ricorda Canducci. Senza dimenticare che “abbiamo le sale parto più belle della regione”.

 

Sullo stesso argomento:

I commenti sono chiusi