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Donne e agricoltura, quattro storie di coltivatrici nel Montefeltro

di    -    Pubblicato il 1/02/2014                 
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Valentina e una delle sue pecore

Valentina e una delle sue pecore

URBINO – Anna, Valentina, Frauke, Paola. Quattro donne e quattro storie di vita, ognuna con i suoi successi e le sue sconfitte. In comune hanno la passione per la natura, l’agricoltura e il territorio marchigiano: di questa passione hanno avuto il coraggio di farne un lavoro.

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Anna Faggi – Agriturismo Il Mulino della Ricavata (Urbania)

“Da ragazzina ero appassionata di fiori e di cucina: ho messo insieme le due cose”. Oggi Anna ha 62 anni e coltiva un orto biologico, fiori e erbe aromatiche, che cucina secondo la tradizione locale per i suoi ospiti. Ha realizzato il suo agriturismo in un antichissimo mulino, utilizzato nel 1200 dai frati e poi dai duchi di Urbino. “Il mulino mi attirava già da piccola – racconta Anna sul sito web della sua azienda – “L’edificio era chiuso e abbandonato, ma il fiume, la valle, erano magici”. Con altre due aziende della zona ha fondato il progetto “L’erba a colori”, per valorizzare le pratiche agricole e di allevamento tipiche della montagna appenninica. Il compito del Mulino è la riscoperta culinaria e ornamentale dei fiori e delle erbe spontanee che crescono nella nostra zona.

Valentina Chieregato – Tribù della valle dei cavalli (FratteRosa)

“La decisione di aprire questa fattoria l’abbiamo presa in famiglia, tutti insieme. Volevamo essere attenti all’ambiente e vivere in modo più naturale possibile”. Valentina, 34 anni, si è trasferita qui dalla Lombardia circa 10 anni fa: ormai è una marchigiana doc. Il sogno di famiglia prevedeva di realizzare un agriturismo con passeggiate a cavallo e con punti di ristoro fino al monte Catria. “Purtroppo abbiamo deciso di ridimensionare un po’ il progetto, per problemi burocratici”. Oggi l’azienda ha sette ettari seminabili, sette cavalli “in pensione” e 20 pecore: Valentina tiene corsi di filatura e lavorazione della lana. “Non credo che l’agricoltura non sia un settore per donne – afferma Valentina – il fatto è che di questi tempi non è un settore per nessuno”.

Frauke Weissang – Agriturismo “Le Cesane”

Nata a Norderney, una piccola isola del Mar del Nord, Frauke è arrivata a Urbino per caso e da qui non si è più mossa. Nel 1996 ha aperto la sua azienda di agricoltura biologica. “Vengo da tutt’altro campo, ma a 8 anni ho imparato a cavalcare nel maneggio di un agricoltore. Da lui ho imparato a mungere le mucche e ad amare la natura”. Oggi Frauke è presidente dell’associazione mondiale di agricoltura biologica Naturland, con sede in Germania, e ha un agriturismo vicino Urbino che è frequentato da ospiti provenienti da tutta Europa. “Qualsiasi lavoro è un lavoro per donne, quindi anche l’agricoltura. Le donne, nelle Marche, gestiscono il 25 per cento delle imprese agricole, soprattutto nel campo del biologico”.

Paola Fabbri – Fattoria San Michele (Mondavio)

“Del mio lavoro mi piace il contatto diretto con la natura: si ritorna ad una dimensione umana di ritmi naturali, si impara di nuovo a sentire le proprie braccia e le proprie forze”. Paola oggi ha 59 anni e ha iniziato a fare l’apicoltrice per pura passione, perché nessuno in famiglia allevava api. Un giorno è andata a lavorare da un produttore di miele per vedere se le piaceva e, soprattutto, se l’attività era adatta alle sue forze. “Ognuno deve trovare la sua passione. L’agricoltura è un lavoro pesante, ma lo consiglio a tutte le donne. La natura ti insegna che le cose vanno fatte ora e mai rimandate: è una filosofia di vita.

 

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