URBINO – 810 è il numero dei nuovi disoccupati ad Urbino e nei ventinove comuni limitrofi nell’ultimo trimestre, 393 sono le persone che invece sono entrate in mobilità. I dati sono aggiornati al 23 aprile.
I dati, forniti dal responsabile del centro per l’impiego di Urbino, Stefano Raia, evidenziano la gravità della situazione di disoccupazione anche in questa zona della provincia.
Secondo Ermanno Cavallini, responsabile dell’Associazione Disoccupati PU , la provincia di Pesaro Urbino ha in percentuale il peggior calo di occupati di tutte le province italiane. “I disoccupati-spiega Cavallini- non sono solo giovani ma anche madri e padri di famiglia che vivono la drammatica situazione della perdita del lavoro. Il fenomeno è numericamente preoccupante”.
L’associazione, nata cinque mesi fa dall’incontro di persone disoccupate, inoccupate, cassaintegrati e in mobilità residenti nelle Marche, si muove su due fronti, offrendo da una parte sostegno psicologico e dall’altra, con l’aiuto delle cooperative sociali di Gerico e Campo Base, crea collaborazioni d’impresa per creare nuovi posti di lavoro.
Secondo Cavallini “gli enti pubblici prendono provvedimenti troppo tardi e mettono in campo interventi non sempre adatti”. L’aiuto che fornisce l’associazione è sia pratico che psicologico perché spesso i nuovi disoccupati fanno fatica a riconoscersi come tali. Molti ancora si vergognano e tanti hanno competenze e profili professionali alti, che era impensabile trovare tra le liste dei disoccupati solo qualche anno fa.
Lo shock di chi rimane senza lavoro è sia culturale che psicologico e c’è bisogno di un cammino per arrivare a rendersi conto della nuova situazione. L’approccio e lo slogan dell’associazione è ‘Combattiamo insieme per creare nuove opportunità’. “E’ importante –chiarisce Cavallini- avere una visione di sé come parte di un corpo sociale e di una collettività”.
Ciò che succede a Urbino rispecchia la situazione del paese e corre parallelo alla media nazionale. I dati si ricollegano all’ultimo studio dell’Istat sull’anno 2012 secondo cui quasi un milione di famiglie è senza reddito da lavoro. Dal 2007 la cifra è più che raddoppiata, si è passati da 466mila famiglie in cui tutti i membri appartenenti alle forze lavoro sono in cerca di occupazione a 955mila. Un aumento del 104%.