URBINO – Contribuzione studentesca, diritto allo studio e didattica: intorno a questi temi Debora Caporale e Gabriella Flammini , le due studentesse della Carlo Bo candidate al Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu) cercheranno di ottenere i 1500 voti necessari alla vittoria. Gli universitari saranno chiamati a scegliere tra le due martedì 21 e mercoledì 22 maggio, in occasione delle contemporanee elezioni dei rappresentanti delle strutture didattiche.
Debora Caporale, classe ’91, è nata a Casoli in provincia di Chieti. Si candida come membro dell’associazione studentesca Agorà, ma anche con il sostegno di Cuspide (Centro di unione studentesca per i diritti dell’educazione), nonostante i contrasti sorti tra i due gruppi in occasione delle elezioni universitarie di ottobre 2012. Realizza le sue iniziative tramite “amicizia e autofinanziamento”, come ci ha spiegato, ad esempio grazie al sostegno del sindacato studentesco Udu (Unione degli universitari), “dal quale abbiamo ricevuto magliette e spillette, per le quali stiamo mettendo ognuno un piccolo contributo economico invece di regalarle”.
Tutti la conoscono come Debby e non a caso ha inserito il soprannome nel suo slogan, che in origine era in lingua inglese come “Debby no doubt”, ma sul valore dell’internazionalità ha vinto l’immediatezza e la formula definitiva si è trasformata in “Indubbiamente Debby”.
Da quando è entrata nel Senato accademico Debby ha ottenuto l’istituzione di una nuova fascia di reddito per la differenziazione delle tasse universitarie. Le fasce sono così diventate sette e il denaro guadagnato dalla Carlo Bo grazie a questa operazione “è stato destinato a un fondo previsto per l’anno prossimo dedicato alle borse di studio per il merito e per l’estero”.
Debby si è poi occupata degli studenti che, terminata la triennale a Urbino, vogliono iscriversi alla magistrale. Spesso si rischia di perdere quasi un anno perché l’ateneo richiede che la laurea sia stata ottenuta entro la prima settimana di novembre, che è il termine ultimo per iscriversi alla magistrale. “Abbiamo fatto in modo che si possa fare una preiscrizione a patto che la laurea triennale sia conseguita entro il 28 febbraio dell’anno successivo – afferma Debora – quindi abbiamo fatto aggiungere una sessione straordinaria di laurea l’ultima settimana di febbraio”.
L’ultimo tra i temi più sentiti da Debby è il progetto “vivere il territorio”, perché “spesso siamo chiusi nelle mura” di Urbino e la possibilità del fuorisede di familiarizzare con il territorio del Montefeltro è molto ridotta.
Gabriella Flammini, nata ad Ascoli Piceno nel 1987, si candida con l’appoggio del collettivo FuoriKorso e con lo slogan “Svolta a sinistra”. Ci descrive il programma che ha presentato per la sua candidatura al Consiglio nazionale che “non è rappresentativo di tutta l’Italia e di tutti gli atenei, proprio per questo noi parliamo di una rappresentanza a progetto”. Questa l’idea: ogni eletto cercherà di mettere in pratica le proposte con cui si è candidato e, se non ci riuscirà, dovrebbe non ricandidarsi più alle elezioni successive.
Il programma di Gabriella verte poi sul diritto allo studio, la didattica e la contribuzione studentesca. Propone “un bando unico per le borse di studio, la loro copertura totale e una definizione puntuale dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni), che dovrebbe servire a quantificare l’importo delle varie borse di studio, anche in relazione al costo della vita nelle varie città”. I Lep rappresentano infatti quei diritti civili e sociali, come la salute, l’istruzione e l’assistenza, che lo Stato si impegna a garantire su base nazionale e locale, come sancito dall’articolo 117 della Costituzione.
Sul tema della contribuzione studentesca Gabriella sferza i colpi più duri contro la sua avversaria. Debora Caporale ha contribuito a far introdurre la settima fascia di reddito, ma secondo la sua avversaria “è stata aggiunta senza rimodulare quelle precedenti”, non rispettando il principio della proporzionalità. “Sono stata la prima ad entrare in commissione fasciazione – spiega Gabriella – e ad aumentare le fasce da tre a cinque. Allora però riuscimmo a mantenere la proporzionalità”. Gabriella aveva inoltre richiesto la divisione della prima tassa, che è “quasi la più alta d’Italia”, in due rate, “ma anche questo non è stato fatto quest’anno in commissione”.
Un confronto pubblico tra le due avversarie prima delle elezioni si fa sempre più difficile. I curatori della campagna elettorale di Gabriella, che venerdì 17 sarà all’università di Macerata per presentare il suo programma, dicono: “Da quasi 10 giorni stiamo chiedendo un incontro pubblico al gruppo Agorà e alla sua candidata Debora, ma non abbiamo mai ricevuto risposta”. La replica di Debby: “Siamo aperti al confronto e aspettavamo solo che ci proponessero una data”.
(Modificato il 15 maggio alle 12.50)