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Volley, la Kgs ‘mura’ l’ipotesi di fusione con la Robur Tiboni

di    -    Pubblicato il 28/05/2013                 
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Una schiacciata di Valdone Petrauskaite

URBINO – Se ne parlava da giorni, con voci non confermate, chiacchiericcio e la confusione che faceva posto alla curiosità. In effetti, la notizia che la Robur Tiboni di Urbino e la Kgs Robursport di Pesaro potessero fondersi in un unica società aveva destato interesse. In realtà, al momento, quella che era nata come una suggestiva idea sembra destinata a rimanere tale.

L’infelice situazione economica della Robur Tiboni, e più in generale quella del volley femminile, aggravata dalle nuove e più rigide norme introdotte dalla lega di pallavolo, ha spinto il presidente del club urbinate Giancarlo Sacchi a cercare un’idea per risolvere i problemi societari, visto che vede allontanarsi l’iscrizione al prossimo campionato.

Un’idea a quanto pare più suggestiva che realistica: unire sotto un unico stemma la sua Chateau d’Ax e la Kgs Robursport di Pesaro. “In caso di fusione sarei disposto perfino a rinunciare alla presidenza – ha affermato Sacchi – ma in caso contrario continuerò comunque il mio impegno per portare questa società fuori dai guai”. Nonostante dallo staff di Pesaro non siano arrivati segnali incoraggianti, Sacchi ha affermato di non aver ancora abbandonato il progetto, dichiarando anzi che in settimana avrà luogo un incontro col presidente della Kgs Giancarlo Sorbini. Il quale, a sua volta, fa sapere che l’ipotesi di una fusione è affascinante, certo, ma poco probabile, a causa dei problemi logistici e dirigenziali che un’operazione del genere comporterebbe.

“Io e il presidente Sacchi siamo amici, le nostre due società hanno un ottimo rapporto – ha dichiarato il presidente del club pesarese – per questo ci incontreremo per discutere di punti in comune su cui lavorare. Ma una fusione è davvero troppo difficile da realizzare”. Sorbini vede nella diverse storie societarie e cittadine i maggiori ostacoli alla realizzazione del progetto. “Se ci unissimo in un unico stemma come reagirebbero i nostri tifosi? Altra questione, in quale delle due città andremmo a giocare?”.

I dubbi, insomma, sovrastano le certezze. Ma Sorbini non chiude affatto alla possibilità di eventuali collaborazioni con la Chateau d’Ax, come quelle nate in questi anni per scovare le giovani più promettenti del territorio. “Noi e la Robur Tiboni Urbino abbiamo molto in comune, come la grande passione per questo sport – ha detto Sorbini –  per questo continueremo a lavorare per mantenere proficuo questo rapporto, con dei progetti comuni che permettano alla nostra rivalità di restare nei confini del rispetto e della sportività”.

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