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Frana Monte Ardizio: un’ordinanza sblocca i fondi regionali

di    -    Pubblicato il 29/05/2013                 
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La frana del Monte Ardizio

URBINO – Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile nazionale,  ha finalmente emesso l’ordinanza che permetterà alla Regione di sbloccare i fondi  necessari per riparare i danni causati dalle eccezionali precipitazioni verificatesi in provincia di Pesaro e Urbino questa primavera, in particolare quelli provocati dalla frana dell’Ardizio a marzo 2013. Ad annunciarlo il presidente della regione Marche, Gian Mario Spacca.

Dopo le ingenti piogge di questo inverno e i danni provocati dalla frana la strada Statale 16 che collega Fano e Pesaro è rimasta chiusa per quasi un mese, causando gravi intralci alla circolazione. Grazie all’ordinanza la Regione potrà effettuare immediati interventi d’urgenza su quella che il governatore Spacca ha definito “un’arteria di fondamentale importanza nel tratto che collega le due città più grandi di tutta la Regione, dopo Ancona”.

L’ordinanza individua il presidente della provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, quale commissario delegato, che dovrà predisporre un piano d’azione – da sottoporre all’approvazione del capo del dipartimento della Protezione civile nazionale – ed erogherà i contributi previsti. Il piano deve contenere gli interventi realizzati dagli enti locali nella fase di prima emergenza, le attività poste in essere, anche in termini di somma urgenza, inerenti alla messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi calamitosi, gli interventi urgenti volti ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o cose.

I contributi previsti saranno erogati agli enti locali dopo la rendicontazione delle spese sostenute e l’attestazione del nesso di causalità tra l’evento calamitoso e il danno subito. Il commissario delegato, anche avvalendosi dei sindaci, è autorizzato a disporre, mediante apposite convenzioni, l’alloggio in alberghi, se non è stata possibile l’autonoma sistemazione abitativa.

Ma come sottolineato più volte da geologi e autorità della provincia, l’urgenza non basta: occorrono interventi definitivi di messa in sicurezza del versante a monte. A questo proposito conclude Spacca nel suo messaggio su Facebook: “Su questo abbiamo sollecitato e sollecitiamo con grande determinazione, insieme alla provincia di Pesaro, l’intervento dell’Anas su cui ricade la competenza della strada”.

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