URBINO – Gli studenti si riunivano sul prato della Fortezza Albornoz, attorno al palco sul quale di esibivano artisti di fama nazionale. Era una festa dedicata a loro, che per undici anni ha colorato gli ultimi giorni di giugno, ha sancito la fine della sessione degli esami e l’inizio dell’estate. Ma quest’anno la Festa dello Studente non si farà.
Ad affermarlo è Roberto Puorro, uno degli storici organizzatori della festa, che spiega i motivi di una tale decisione: “C’è sia un problema di fondi, sia un problema di spirito”. Organizzata fin dal suo esordio dall’associazione studentesca Confederazione degli studenti, la festa riceveva finanziamenti dall’amministrazione pubblica (Regione, Provincia, Comune) e da privati. Ma quest’anno i fondi non sono arrivati e la Confederazione non è riuscita a trovare una fonte alternativa di finanziamento.
La crisi ha quindi colpito al cuore uno degli eventi più seguiti di Urbino. Ma non è stato questo l’unico freno. “Noi della Confederazione degli studenti – afferma Puorro – abbiamo sempre lavorato con passione. Ma, soprattutto nell’ultimo anno, abbiamo ricevuto pesanti critiche. Avevamo bisogno di fondi e, per pagare l’artista, l’anno scorso abbiamo dovuto far pagare il biglietto d’ingresso”. Nonostante il team di Confederazione abbia più volte spiegato i motivi dell’introduzione del pagamento, gli studenti universitari non hanno capito. E si sono arrabbiati. Ancora oggi andando sulla pagina Facebook della “Festa dello Studente” è possibile leggere le numerose critiche. “Anche quest’anno avremmo avuto bisogno di chiedere fondi direttamente agli studenti – afferma Roberto – ma non eravamo più disposti a sopportare le critiche”.
Pochi hanno fatto sentire la propria voce per incoraggiare Confederazione degli studenti a non mollare. “Ci siamo sentiti soli – dice con un velo di amarezza Puorro – qualcuno ha avanzato proposte di raccolta fondi. Ma io non ho visto nessun banchetto in piazza, nessuna raccolta firme”.
Eppure sui social network c’è chi mostra il suo interessamento alla festa: alcuni si chiedono quale sarà l’artista che si esibirà quest’anno in Fortezza, altri si domandano perché, a maggio inoltrato, ancora non si sappia nulla dell’evento. Ma pochi credono che quest’anno possa davvero non svolgersi. Dopo l’enorme successo delle prime edizioni, la Festa è stata sempre una certezza per gli studenti. Centinaia di giovani invadevano la città, venivano organizzati pullman diretti alla Festa anche dal Sud Italia. “Poco tempo fa sono stato a Bologna – racconta Roberto – e ho visto un ragazzo che indossava la maglietta della Festa dello Studente di dieci anni fa”.
Un addio dunque che pesa anche per il valore affettivo. “Per lo staff la festa era un grande stress ma era anche un modo per ritrovarci, era l’occasione per fare qualcosa in cui credevamo”, afferma Roberto. Ed è convinto che solo credendoci questa festa riprenderà ad esserci. Anche se al momento sembra non avere un futuro, il suo storico organizzatore non può fare a meno di fare progetti: “Ormai non è più una festicciola. Ci vuole organizzazione. Si potrebbero trovare persone disposte a lavorare al progetto tutto l’anno. Perché limitarsi a farla solo di sera? Perché non ‘estenderla’ a tutta la città? Si potrebbe investire sul merchandising e trasformare questa festa in un evento in grado di attrarre tutti, non solo gli studenti”.
Anche al comune di Urbino c’è chi si rammarica per la festa. Lorenzo Tempesta, assessore alle politiche giovanili, che ha sostenuto l’evento fin dal suo esordio, afferma: “E’ una grave perdita. E’ sempre stata la festa di commiato della città con i suoi studenti. Quest’anno mancherà un evento importante”. E parla di una perdita anche in termini culturali: “Queste rassegne possono davvero tirare un solco nell’identità di un luogo, consolidarsi e diventare vere e proprie tradizioni”. Se il Comune non può concedere finanziamenti e gli enti, a causa della crisi, fanno fatica a finanziarla, il futuro della festa, secondo Tempesta, è tutto nelle mani degli studenti e delle associazione studentesche. “I movimenti studenteschi potrebbero riunirsi – afferma l’assessore- e organizzare una raccolta fondi. Si potrebbe partire da piccoli gesti per ridare alla festa l’eco che merita”.