URBINO – Un torchio, la cera e l’acido. Quando il lavoro in azienda e l’esperienza degli studenti si fonde, quel che ne esce fuori è uno strano legame tra questi tre elementi. Il torchio di cui si parla è quello che la studentessa dell’accademia di Belle arti di Urbino, Irene Podgornik, ha vinto per il suo lavoro realizzato per il premio Scm Press, ideato per sostenere la giovane imprenditorialità creativa. Lavoro che ha previsto, appunto, un’incisione realizzata con la cera e l’acido.
Il progetto vincente, infatti, consiste nella rappresentazione di alcune ralle, oggetti metallici circolari utilizzati in meccanica, tramite la tecnica dell’acquaforte. Come si realizza un’incisione del genere ce lo ha spiegato la stessa Irene: “Si parte da uno strato di cera, dal quale si graffia via le parti che vuoi che rimangono nere nel lavoro finale – ha raccontato la vincitrice – poi si passa il tutto nell’acido che penetra solo nelle parti dove era stato applicato il solco. Infine si lascia a mollo nell’acido quella zona, e più rimarrà a mollo e più essa sarà nera; così si crea anche un effetto diversificato di colore”.
Il risultato è una rappresentazione artistica della ralla, strumento tanto utilizzato nell’azienda che ha voluto fortemente questo premio e lo finanzia: la Scm di Ezio Zerbato. Non a caso, il lavoro di Irene è nato proprio durante la sua collaborazione in azienda e nelle sue 40 ore settimanali a fianco di Zerbato.
Oggi, all’accademia, Irene è stata premiata dal direttore Sebastiano Guerrera, dal professor Giovanni Turria, dalla professoressa Cecilia Casadei e dallo stesso Ezio Zerbato. Alla ragazza chiamata dalla sua professoressa “Irene delle api”, per la sua passione per questi animali con cui lavora da una vita e che “come lei amano inseguire il loro obiettivo finché non lo raggiungono e lavorano per gli altri con grande altruismo”, verrà assegnata una borsa di studio che la possano aiutare a inserirsi nel mondo del lavoro.
La speranza è che il premio possa portare fortuna a Irene, così come lo ha portato al vincitore dello scorso anno, Riccardo, ex studente ora professore dell’Accademia.