URBINO – Forse Lewis Carroll non venne mai a Urbino, ma gli studenti dell’Accademia delle belle arti hanno convinto Alice a trasferirsi per un paio di giorni nel Montefeltro. Per farlo hanno usato le conoscenze acquisite con il duro lavoro e una grande e intensa fantasia.
Quando si chiude alle spalle dello spettatore la porta dell’aula di scenografia in via Timoteo Viti, si entra in un mondo incantato. Fuori ci sono i vicoli di Urbino, ma dentro c’è un mondo vorticoso e visionario fatto di ‘bianconigli’ e icone pop che, sorretti da un’Alice noir, fanno un processo al tempo.
Il ticchettio dell’orologio che accompagna un cadavere disteso è solo l’inizio della fine. Sembra che l’uomo moderno non possa riposare, neanche quando la vita è finita. Una volta passato dalla vita al “paese delle meraviglie”, all’uomo della crisi è chiesto il conto. E a chiederlo non è un santo, ma Alice, la dea dell’immaginazione che pretende carte da bollo e passaporti per lasciare la vita.
Alice è il primo ‘esaminatore’ del defunto, a lei segue Miss Tv. La dea dell’apparire confonde sempre di più il cadavere: se da un lato lo attrae con un corpo allentante, dall’altro lo richiama come una sirena moderna con slogan pubblicitari. Il protagonista è travolto si trova di fronte a una triste realtà; la società dei consumi lo ha ingannato, gli ha rubato tempo anzichè regalargliene.
L’ingresso del terzo e ultimo esaminatore vede tornare in scena il bianconiglio che accompagna un moderno Cappellaio matto sulla pedana che divide a metà l’aula di scenografia. Qui il dialogo s’infittisce e l’uomo moderno si arrende al fatto che neanche da morti si può governare il tempo, non sa che dire e cosa rispondere alle domande incalzanti del Cappellaio.
Lo spettacolo “SENZA FIN.e” fa parte della nona edizione di TeatrOltre ed è stato realizzato interamente dagli studenti dell’Accademia supportati da Francesco Calcagnini, scenografo affermato e professore di scenografia alle Belle arti.
Quando il scende il sipario, i volti si illuminano di soddisfazione. Soddisfazione per i ragazzi che vedono ricompensati i loro sforzi. Soddisfazione anche per i docenti e il preside Sebastiano Guerrera. Soddisfazione per Erica Montorsi, laureata un anno fa all’Accademia e che ha visto realizzata la sua opera ‘Senza Fin.e’.