URBINO – Sfigurare un volto non vuol dire soltanto rovinare le pieghe che incorniciano un sorriso, deturpare un bello sguardo. Sfigurare un volto vuol dire intaccare l’identità di una persona, alterare la sua psiche. Sarà questo il tema dell’incontro di venerdì prossimo alle 16 nell’aula magna del Collegio Raffaello dal titolo “La figura umana tra sfregio e dignità”, tenuto dal dottor Gino Zucchini, membro della società psicanalitica italiana, e organizzato in segno di solidarietà a Lucia Annibali, l’avvocatessa di Urbino sfigurata dall’acido lo scorso aprile nel suo appartamento di Pesaro.
“L’integrità della figura umana – spiega Zucchini – è importante sia rispetto alle malattie, sia rispetto ai mali e le violenze che ci causiamo tra esseri umani. Bisogna pensare al corpo come a una parola, attraverso la quale ci esprimiamo tanto quanto facciamo con quella articolata dalla voce, scritta o letta. Per questo qualsiasi lesione alla nostra figura limita la nostra libertà di esprimerci in maniera unica e irripetibile, così come è il nostro corpo”.
L’incontro è promosso dall’Ordine degli avvocati di Urbino e proprio a proposito delle leggi attualmente in vigore in Italia Zucchini sottolinea: “Il danno estetico è stato riconosciuto dal diritto solo di recente, circa venti, trent’anni fa. Si origina – continua lo psichiatra – una sofferenza psichica derivante dal fatto di essere stati sfigurati, anche se, in realtà, per alterare la nostra sanità psichica basta che il nostro volto non sia adeguatamente ‘salutato’ quando eravamo dei bambini”.