“I fondi per la cassa integrazione in deroga nelle Marche non sono sufficienti”. A lanciare l’allarme è Valter Recchia, responsabile lavoro di Cna, confederazione nazionale dell’artigianato. “Da luglio i lavoratori non prendono lo stipendio. Giovedì 28 novembre ci sarà un incontro con la Regione Marche e con tutte le parti sociali. I soldi destinati alla cassa per i dipendenti delle imprese artigiane che non rientrano nella Cig ordinaria non bastano per pagare tutte le ore richieste dalle imprese. La Regione ha stanziato solo 10 milioni di euro”.
Da gennaio a maggio nelle Marche 4.402 aziende hanno richiesto la cassa integrazione in deroga, mentre sono 17.247 i lavoratori che ne hanno usufruito per un totale di 33 milioni di euro.
“I fondi hanno coperto le ore di Cig solo fino a maggio. Dieci giorni fa sono stati sbloccati quelli per il mese di giugno. L’Ebam, ente bilaterale artigiani Marche, si è offerto di pagare il 20% delle ore richieste dalle imprese proprio perché la Regione temeva di non riuscire a coprirle. Ma tutto è ancora fermo perché l’Inps non ha ancora elaborato i nuovi dati sul numero dei cassintegrati in deroga quindi non possono partire i pagamenti”, afferma Recchia.
Pesaro Urbino è la provincia delle Marche con i dati più allarmanti. Secondo l’Inps da gennaio le ore di cassa integrazione in deroga sono aumentate del 75%. Fino a maggio sono state 1.063.196 per un totale di 8.912.645 di euro. La nostra provincia presenta anche il numero più alto di lavoratori in Cig: sono 4.837, mentre le aziende che ne hanno fatto richiesta sono 1.213.
Il settore più colpito è quella dell’artigianato: le ore di cig per gli artigiani marchigiani sono state 9.193. 861. “Siamo molto preoccupati. Secondo i nostri calcoli, se non vengono stanziati altri fondi non arriveremo alla fine dell’anno”, conclude Recchia.