URBINO – Udienza rimandata per maltempo, ieri mattina, al Tribunale di Urbino per il processo ai sei studenti del collettivo Assemblea permanente accusati di ingiuria contro alcuni esponenti di Forza Nuova.
I sei risaliranno sul banco degli imputati soltanto il 9 aprile dell’anno prossimo. I fatti risalgono al 2011, quando Rafael Campagnolo, Rocco Stasi, Gianluca Capozio, Virginia Palombo, Luigi Pesce e Cristiana Nasoni accusati di aver insultato alcuni militanti di Forza nuova - in particolare Marco Consalvo, coordinatore del gruppo di estrema destra – durante una manifestazione.
Alcuni militanti di Fn avevano allestito un gazebo in piazza della Repubblica e distribuito volantini per denunciare l’atteggiamento permissivo della Lega nord verso gli immigrati. Gli imputati organizzarono, assieme a molte altre persone, una contromanifestazione per dimostrare il dissenso della città.
Secondo Marco Consalvo, rappresentato in aula dall’avvocato Mario Giancaspro, i sei non si limitarono però a manifestare pacificamente ma insultarono i militanti di Forza Nuova chiamandoli “Merde picchiatori” e “Assassini responsabili di migliaia di morti”. In più gli imputati sostennero a turno uno striscione con su scritto “Nuovi fascismi vecchie merde”.
Accuse però puntualmente smentite dai 4 testimoni sentiti oggi. Nessuno di loro ricorda di aver sentito insulti e nemmeno di aver visto i sei strappare dalle mani dei passanti i volantini che venivano distribuiti: solo inviti ai cittadini a non accettare il materiale distribuito dai volontari di Forza nuova e discorsi politici per ricordare la tradizione antifascista di Urbino, città medaglia d’oro per la Resistenza. Tutti invece ricordano che Cristiana Nasoni era tra coloro che reggevano gli striscioni.
Dopo i testimoni sono stati sentiti anche tre degli imputati: Rocco Stasi, Gianluca Capozio e Raphael Campagnoli. Tutti hanno negato qualsiasi responsabilità, mentre Cristiana Nasoni che era presente in aula non è stata sentita per il rinvio.
Mentre la seduta era in corso, fuori dal Tribunale il collettivo ha organizzato un picchetto di solidarietà distribuendo fogli con scritto “l’antifascismo non si processa”. Poi, a causa del maltempo, la protesta si è spostata all’interno del palazzo di giustizia, dove il giudice di pace ha deciso di rimandare tutto a causa della forte nevicata e dei disagi creati ai trasporti.
Sulla vicenda, nell’aprile scorso, il giudice aveva ascoltato due poliziotti e Davide Di Tommaso e Sara Bernardini, i due esponenti di Forza nuova ingiuriati. “Quando i passanti prendevano i volantini distribuiti da Forza Nuova – aveva dichiarato in quell’occasione un agente della Digos di Urbino – uno degli imputati glieli prendeva dalle mani e li strappava”. Gli avvocati di questi ultimi, Enrico D’Ambrosio e Laura Liberto, avevano invece ribadito che nessuno slogan né striscione era stato mirato a offendere i singoli, fatto poi confermato dalla testimonianza del luogotenente dei carabinieri Emiliano Portanova, secondo il quale non ci sarebbe stato “alcun insulto diretto a persone specifiche”.
Circa un mese dopo i fatti, Assemblea Permanente aveva quindi deciso di organizzare un nuovo presidio in piazza della Repubblica per distribuire materiale antifascista e manifestare la propria contrarietà alle posizioni espresse da Forza Nuova. Stavolta a denunciare i rappresentanti di Assemblea era stata la polizia, per manifestazione non autorizzata. Ma in quell’occasione il giudice Anna Mercuri aveva deciso di assolvere il rappresentante del collettivo Mattia Maurizi, che era riuscito a dimostrare di avere attivato le procedure necessarie, presentando alla Polizia municipale e al sindaco una notifica, pur senza avvertire la Questura.
Han fatto bene. Rispetto per loro!