URBINO – Un invito ai giovani a non mollare mai, a non smettere di sognare e di credere nel proprio futuro. Ma anche il riconoscimento del fallimento della politica dei “tuttologi”, che investe poco nelle risorse umane del Paese. Sono stati questi i nuclei centrali della lectio magistralis tenuta oggi nell’aula magna del polo didattico “Paolo Volponi” dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo.
IL MODELLO URBINO - “Sono felice di essere qui – ha detto la Boldrini – in questa università che non si è chiusa in una torre d’avorio ed è la dimostrazione che si può mantenere la tradizione aprendosi alla contemporaneità. Oggi Urbino è l’università, un’università che crea sviluppo e muove un’economia”.
La riflessione sul “modello Urbino”, utopia avverata dello storico rettore dell’università , Carlo Bo, ha dato il via alla lectio della presidente della Camera. “Urbino – ha affermato la Boldrini – è l’esempio di un’armoniosa convivenza tra il paesaggio e l’università. È in questo modo che il patrimonio artistico della città viene tutelato: non serve chiudersi in localismi; la via giusta è l’apertura alla domanda di conoscenza globale, cosa che Urbino fa e grazie alla quale riesce a richiamare anche tantissimi studenti stranieri”.
Le sue parole sono arrivate dopo l’intervento del Rettore Stefano Pivato, che non solo ha ricostruito la storia dei 500 anni della Carlo Bo proiettati al presente ma che ha anche fatto un appello alla Boldrini, affinché la politica riconosca il ruolo della cultura e della formazione nella creazione della ricchezza del Paese. “Da anni – ha detto Pivato – si cerca di marginalizzare il ruolo della cultura e dell’università. Da anni passa il messaggio che la laurea non serva a niente. La politica deve ritornare a occuparsi della formazione perché le democrazie hanno bisogno di cultura”.
Il Rettore ha mostrato durante il suo discorso dati riguardanti l’università di Urbino in controtendenza rispetto al trend nazionale: la Carlo Bo ha registrato quest’anno un aumento del numero delle immatricolazioni e gli studenti fuori corso sono passati dai 5000 del 2009 ai 2900 del 2013. Ma a rimanere fuori corso, secondo Pivato, è l’Italia, uno dei paesi con le tasse universitarie più alte in Europa e tra gli ultimi in quanto beneficiari del diritto allo studio.
“Una politica che non investe nella cultura – ha detto la Boldrini, rispondendo all’appello del Rettore – non è lungimirante. La conoscenza è fondamentale anche all’interno di istituzioni come il Parlamento. Vivo con disagio la disinvoltura con cui alcuni parlamentari partecipano a trasmissioni televisive in vesti di tuttologi, mentre gli altri esperti nelle materie sulle quali sono chiamati a legiferare rimangono nell’ombra. È essenziale essere preparati, studiare per la ripresa del proprio Paese. È solo grazie alla conoscenza che l’Italia potrà rialzare la testa”.
PRECARIATO E GIOVANI – È intervenuta nel corso della cerimonia – animata dalle voci del coro 1506 dell’università – oltre alla portavoce del consiglio studentesco Agnese Sabatino, anche Angela Angeli, rappresentante del personale tecnico-amministrativo dell’Università di Urbino. “Sono una lavoratrice atipica – ha detto la Angeli – una precaria. Una dei tanti della generazione over 30 considerati invisibili da chi governa. Calamandrei diceva che la scuola e la formazione sono il sangue della democrazia e credo per questo che bisognerebbe salvaguardare le persone e le personalità che operano per la crescita del Paese”.
Di fronte agli appelli dei giovani studenti e ricercatori la presidente Boldrini ha espresso parole di incoraggiamento e di speranza: “Steve Jobs diceva «Stay hungry, stay foolish». Come faccio io a restituirvi questa passione? Voi giovani non dovete scoraggiarvi, non dovete – ha continuato – smettere di credere nei vostri sogni e dovete sapere che quello che fate è fondamentale per il nostro Paese”.
Un’esortazione che stride con i recenti dati Istat che forniscono un drammatico quadro della disoccupazione giovanile in Italia. “Le statistiche riguardanti il Paese – ha detto la presidente – sono negative, è vero. Ma non ci dicono niente dell’energia dei giovani che studiano all’estero, che si formano e arricchiscono il proprio curriculum di esperienze nell’ottica di un ritorno a casa. La passione è la migliore strategia per affrontare la crisi”.
VIOLENZA SULLE DONNE – Alla fine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico – cui hanno partecipato tutte le autorità e le istituzioni della provincia e della regione, dal sindaco Franco Corbucci al presidente della Provincia, Matteo Ricci, oltre ai direttori di dipartimento dell’Università Carlo Bo e ai rettori delle università marchigiane – la Boldrini, che oggi incontrerà Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata con l’acido dall’ex compagno, ha ribadito l’importanza di un’educazione di genere per combattere la violenza sulle donne, erroneamente trattata dai media come emergenza e come risultato di raptus di follia da parte degli uomini. “Mi fa piacere – ha detto la presidente – incontrare Lucia Annibali, una donna che sta facendo un percorso a favore delle altre donne. La sua è una testimonianza importante ma il rispetto di genere va insegnato a scuola. Le donne oggi non stanno più zitte, ora tocca anche agli uomini entrare in questo percorso”.