URBINO – Il Comune di Urbino è pronto a installare nuove telecamere nel centro storico. Questa volta però non è il traffico il problema. A finire nel mirino è invece il ‘chiassoso’ giovedì sera urbinate: sono anni che gruppi di cittadini, stanchi di dover fare le ore piccole per colpa di alcuni studenti ‘rumorosi’ o i commercianti, costantemente in ansia per l’incolumità dei loro negozi, protestano contro la serata degli universitari.
Da oggi qualcosa dovrebbe cambiare. Non la cacciata in massa degli studenti dal centro storico e nemmeno un improbabile coprifuoco, ma alcune proposte per favorire l’integrazione tra i giovani e gli abitanti di Urbino.
Nell’ultimo consiglio comunale i consiglieri del Pd Federico Scaramucci e Emanuele De Angeli e la consigliera di Forza Italia Elisabetta Foschi hanno firmato un ordine del giorno, approvato all’unanimità, sulla gestione del giovedì sera. “Dividersi su questo tema cruciale per l’intera città sarebbe stato assurdo – afferma Elisabetta Foschi – spero solo che non accada quello che già è successo in passato, e cioè che questo ordine del giorno rimanga nel cassetto. Mi aspetto degli interventi immediati da parte del sindaco e della giunta”.
Tra le proposte c’è l’impegno a utilizzare i 17.500 euro già previsti nel bilancio di agosto nell’acquisto di nuove telecamere di videosorveglianza da collocare in alcune vie del centro storico. “Il numero delle apparecchiature verrà stabilito dalla giunta – commenta Federico Scaramucci – ma dovrebbero essere installate in alcune vie simbolo del ritrovo studentesco, da via Mazzini a via Cesare Battisti, passando per piazza della Repubblica. Funzioneranno 24 ore su 24 e serviranno da deterrente per chi crede che divertirsi significhi commettere atti vandalici”.
Un altro impegno da parte del Comune è quello di costituirsi parte civile nei procedimenti contro chi compie reati. “L’episodio di aggressione di alcuni giovani ai danni del loro vicino di casa avvenuto qualche giorno fa è un esempio estremo – continua Scaramucci – ma è importante fare tutto perché fatti del genere non si verifichino mai più”.
Cruciale sarebbe anche il ruolo della Regione. Secondo Elisabetta Foschi è importante che arrivi un segnale dal territorio: “La Regione Marche ha più volte parlato di Urbino come ‘città campus’ in cui gli studenti sono addirittura più dei residenti e per questo chiediamo che venga stanziato un budget minimo annuale per le attività di integrazione tra studenti e cittadini, come l’apertura dei teatri o la presentazione di libri”.
L’intervento del Comune deve avvenire su due livelli secondo Scaramucci, non solo quello dei doveri e del rispetto delle regole, ma anche quello delle proposte. Uno degli obiettivi è quello di coinvolgere gli studenti, chiedendo loro un aiuto per favorire una convivenza pacifica. Nell’ordine del giorno figura l’idea di individuare altri luoghi in cui decentrare il divertimento. “Non vogliamo far fuggire gli studenti dal centro storico, ma stiamo pensando a concedere spazi ulteriori. Ad esempio, potremmo dare in gestione la zona sotto al locale ‘Makkia’ a un’associazione studentesca che organizzi serate ed eventi”.
Intanto lunedì 9 dicembre alle 21 nella Sala Castellani si terrà un incontro aperto a tutta la cittadinanza per elaborare alcune idee che favoriscano la convivenza all’interno del centro storico. “Si tratta dell’ultima tappa dell’iniziativa ‘Urbinati per esempio’ che ha attraversato i diversi quartieri della città – conclude Scaramucci – in questo appuntamento puntiamo proprio a raccogliere le idee dei cittadini, ma anche dei giovani. In più, nel prossimo consiglio comunale, insieme a Piero Sestili, cercheremo di far approvare la modifica dello statuto che consenta finalmente l’individuazione di un consigliere comunale degli studenti”.
…e poi quando gli studenti non andranno più a studiare ad Urbino, allora si che vi attaccherete al tram! Altro che giovedì chiassosi! Vivrete di nebbia e di mattoncini!