URBINO – Punta su aria nuova e idee giovani per rilanciare la città ducale come punto di riferimento in Italia ma soprattutto in Europa, e la parola da utilizzare è “cambiamento”. Urbino Cambia è proprio lo slogan di Federico Scaramucci, 33 anni, il candidato sindaco più giovane alle primarie del PD e paragonabile al Matteo Renzi di casa nostra. “Il partito non si eredita, si conquista” ha detto Renzi in uno dei suoi interventi e in questa direzione va l’impegno politico di Scaramucci, che chiede più possibilità per i giovani.
“Londei mi aveva detto di non candidarmi per far parte del suo gruppo di ‘nuove facce’ in caso di vittoria – ha detto Scaramucci al Ducato – ma io ho rifiutato perché non devo aspettare l’anzianità per esprimere le mie idee. I giovani devono prendersi i loro spazi in questa città ed essere liberi di poterlo fare senza limitazioni”.
Il programma dell’attuale consigliere comunale punta principalmente a rivalorizzare la città da un punto di vista culturale e renderla appetibile per turisti e investitori: “Urbino fino ad ora ha vissuto di rendita grazie all’efficienza del settore pubblico ma ora che questo non c’è più bisogna guardare in maniera più ampia al futuro. Occorre sfruttare la vocazione di questa città come patrimonio artistico-culturale nel mondo e quindi dare lavoro ai giovani nel settore della cultura. Urbino non è capitale della cultura perché qualcun altro la definisce così, Urbino è già capitale culturale ma è stata scartata perché poco accessibile e senza investimenti da parte dei privati ed è qui che bisogna lavorare”.
Come attirare quindi nuovi investitori? Il primo passo per Scaramucci è uno solo: sfruttare la rete: “Per avvicinare la città ad esempio allo scrittore tedesco che ama Urbino e vuole venire a vivere qui bisogna essere presenti su Internet e avere un ottimo accesso, come si può fare questo discorso qui se ci sono frazioni in cui ancora non c’è la banda larga? Poi ovviamente ci sono le strade e le ferrovie ma il primo obiettivo è rendere appetibile la nostra offerta su internet e attirare i turisti”.
Scaramucci è convinto che per avere investimenti da parte dei privati bisogna portare gente in città: “Finché i turisti, che sono tantissimi, vengono qui a visitare il Palazzo Ducale, stanno due ore, ma poi vanno via non riusciremo mai ad affermarci, devono restare qui almeno una notte. Si potrebbe fare un accordo con le città vicine, organizzare eventi, anche una campagna ‘Passa la notte a Urbino’ ad esempio ma dobbiamo fare qualcosa per questo e sfruttare i fondi europei, sui quali confido molto”.
Il discorso è rivolto ovviamente anche ai giovani, sia urbinati che studenti, che secondo il candidato sindaco dovrebbero essere invogliati a restare anche dopo l’ultimo esame all’università: “Bisogna dare spazio e attenzione a questi ragazzi e non solo il giovedì sera. Ci deve essere integrazione, noi urbinati dobbiamo essere accoglienti e non vedere gli studenti solo come mucche da mungere ma come risorse da valorizzare. Dall’altra parte però ci deve essere il rispetto dei doveri e del vivere civile”. Da qui il discorso sulle telecamere nel centro storico: ” La città deve essere tenuta bene e le telecamere possono essere uno strumento dei tanti per garantire la sicurezza, ma non l’unico. In primo luogo ci deve essere il rispetto”.
Infine la questione della discarica, punto trattato da tutti i candidati e tema caldo per la cittadinanza, sul quale Scaramucci ha idee chiare: ” La discarica è un problema di tutta la cittadinanza, non solo di Ca’ Lucio o Montesoffio ma la questione rifiuti non si limita solo a questo, bisogna andare oltre. Innanzitutto iniziare la differenziata porta a porta entro tre anni, poi cambiare la tassazione e portarla in base alla quantità, al peso, dei rifiuti che si producono e poi l’impianto di compostaggio che deve essere spostato per dar spazio ad altri impianti di produzione di energia”.
Cambiare il modo di vedere e vivere la città, questa la proposta Scaramucci: “Se vinco sono disposto a confezionare un prodotto politico che coinvolga cittadini e colleghi di partito, dobbiamo essere aperti, confrontarci e allargare la coalizione, ma per farlo dobbiamo essere pronti al cambiamento. Capisco che possa spaventare ma questa città ha bisogno di proposte nuove e concrete, non bisogna ragionare per compartimenti stagni ma in termini di visione globale“.