URBINO – Una vittoria “in casa” per Maria Clara Muci. A fare la differenza nel ballottaggio con Giorgio Londei è stata proprio la pioggia di preferenze che l’assessore al bilancio ha ricevuto nel seggio di Gadana e Cavallino, dove la Muci ha la residenza. Lì lo scarto di voti nei confronti dell’avversario è stato enorme: 454 per la Muci, 139 per Londei.
Più di 300 voti di differenza che hanno permesso all’assessore di vincere il ballottaggio pur arrivando prima in soltanto quattro dei dieci sportelli elettorali. Londei, rispetto al primo turno, ha perso il primato in due seggi. A Mazzaferro, dove due settimane fa aveva ottenuto il 38,37% dei voti, l’ex senatore ha raccolto 27 voti in meno della Muci. Destino simile anche nel seggio di Piansevero, dove Londei, che aveva ottenuto la percentuale più alta di voti durante il primo turno, ha raccolto quasi 100 preferenze in meno della rivale.
Merito anche dell’alleanza con Piero Sestili. Il candidato Pd, sconfitto durante il primo turno, aveva lasciato intuire il proprio appoggio a Maria Clara Muci. L’accordo, pur privo di una conferma ufficiale, sembra aver funzionato proprio a Mazzaferro e Piansevero, dove Sestili aveva raccolto il 17% e il 20 % dei voti, e dove è probabile che una gran parte dei suoi sostenitori abbia accordato la propria preferenza alla Muci.
Gadana e Ca’ Mazzasette, gli altri due seggi dove la candidata sindaco del Partito Democratico ha vinto il ballottaggio, erano già stati individuati come le due fortezze da cui far partire la corsa a sindaco. Quindici giorni fa la Muci aveva infatti già ottenuto la maggioranza nelle due frazioni urbinati. Il trionfo più netto di Giorgio Londei invece nel seggio di Pieve di Cagna. Là l’ex senatore ha infatti ottenuto il 62,65 % dei voti, superando la Muci di oltre cinquanta preferenze.
In termini percentuali, lo scarto più esiguo si è verificato a Trasanni, dove Londei ha ottenuto il 51 %, staccando di soltanto cinque punti percentuali l’avversario. Anche nel seggio di Urbino centro la vittoria è stata di misura. Londei si aspettava di ottenere una grande maggioranza all’interno delle mura e invece il distacco è stato di soli 13 punti percentuali.
Ma il dato più significativo riguarda l’affluenza alle urne. In controtendenza con tutte le votazioni a doppio turno, un numero maggiore di elettori si è recato ai seggi, rispetto a quindici giorni fa. Allora erano stati 3726, contro i 4001 votanti registrati ieri durante il ballottaggio. Un aumento dell’affluenza del 7 % che ha stupito anche lo stesso Partito Democratico: “Un dato difficile da spiegare – commenta il segretario del Pd di Urbino, Gianfranco Fedrigucci – probabilmente legato alla possibilità di poter votare al ballottaggio, pur non avendo partecipato al primo turno. È probabile che alcuni elettori abbiano deciso di andare a votare solo ieri, quando si stava consumando il momento decisivo delle primarie”.
“La grande partecipazione alle primarie è un segnale di speranza e dimostra interesse dei cittadini verso la buona politica – è il commento del segretario provinciale del Pd, Giovanni Gostoli – stiamo rinnovando i metodi di vivere e fare politica per cambiare le cose”.
Ma tra gli oltre quattromila urbinati che ieri si sono presentati alle urne, potrebbero esserci anche elettori di centrodestra: “I candidati del Partito Democratico hanno cercato di attrarre anche chi non vota di solito a sinistra – spiega Maurizio Gambini, candidato sindaco di Forza Italia e Nuovo Centrodestra – c’è chi è andato a votare non per appartenenza politica ma per amicizia personali o conoscenza di uno dei due candidati”.