URBINO – Due minuti a testa per esporre la propria strategia per la città affrontando i temi ‘caldi’ che interessano Urbino: la discarica di Ca’ Lucio, la convivenza con gli studenti e il rilancio economico e turistico. Ma anche sanità e accesso al centro storico. È durato un’ora e mezzo il confronto tra i candidati alle primarie del Partito democratico di Urbino. Su richiesta degli abitanti della città ducale, nello studio di Tele 2000, Federico Scaramucci, Maria Clara Muci, Giorgio Londei e Piero Sestili hanno risposto alle domande della giornalista del Resto del Carlino Lara Ottaviani.
La città. La discarica di Ca’ Lucio è una delle questioni più urgenti che dovrà affrontare il nuovo sindaco. Tutti concordi che esiste un’emergenza. Ma se per Scaramucci e Muci questo significa operare per evitarne l’ampliamento, per Londei la discarica va chiusa, per Sestili “resa silente”.
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Un occhio ai problemi che riguardano i giovani, universitari e non. Scaramucci ha rilanciato sulla necessità di spazi aggregativi, posizione che trova d’accordo anche Muci e Sestili. Un po’ distante Londei, che invece ha posto l’accento sulla necessità di dare lavoro ai giovani muovendo le fila del turismo.
Altra necessità, che ha messo tutti d’accordo, è la mancata partecipazione dei cittadini. Per Muci questa disaffezione “va recuperata”. Secondo Londei c’è necessità anche di “difendere meglio la città per pensare al futuro”. Un processo che, dice Sestili, passa anche dal rilancio economico della città. “Non avremo commercio – ha paventato – se continuerà a svuotarsi anche dei propri cittadini”.
Turismo. Per la Muci il rilancio passa dal suo progetto “Urbino 2.0″, basato sulla presenza sul web e sul rinnovamento informatico del portale di Urbino dedicato a cultura e turismo. Nel piano c’è l’idea di tradurlo in più lingue: tedesco, inglese, russo, ma soprattutto cinese. “Un mercato emergente – ha spiegato – formato da milioni di persone attirate dall’Europa e dall’Italia”. È per un portale informatico anche Londei, che ne immagina uno unico “in tutta Europa e in tutto il mondo”. Sestili ha invece pensato a interventi immediati, come apporre cartelli all’inizio della città che ne ricordino i natali di Raffaello e una migliore organizzazione di offerta culturale ed eventi per una ripartenza immediata. Per le strategie a medio termine, invece, la creazione di un “brand territoriale che non includa solo Urbino, ma un territorio più ampio”. Anche per Scaramucci il rilancio passa tramite la collaborazione con i comuni del territorio, per attrarre i turisti che vengono in queste zone. Non da ultimo, la presenza online di una piattaforma popolata da utenti.
Università. Sui rapporti tra il neosindaco e università per Londei è necessario “dare forza e fiducia e viceversa”. Per lui bisogna opporsi alla regionalizzazione dell’università, che deve rimanere unica nel suo genere e di qualità. Sestili ha rilanciato sulla necessità di una collaborazione armonica per creare un “incubatore di idee” che stimoli la nascita di nuove aziende e indichi ai giovani le strade per posizionarsi nel mercato. “Il Comune – ha spiegato – deve fare da regista in questo progetto coordinato”. Contrario Scaramucci: niente sovrapposizioni, ma collaborazione. “Il nostro slogan è ‘Se noi’. Urbino cambia’ significa questo. Ognuno fa la sua parte”. Per Muci invece, il rapporto tra Comune e università deve rimanere forte. “Quando una famiglia – ha detto – manda suo figlio a studiare qui, deve farlo per una formazione adeguata in una città vivibile. Tutto insieme”.
“Giovedì notte”. Per tutti la soluzione è il rispetto delle norme di convivenza. Per Sestili col pugno duro contro i vandali, anche istituendo un osservatorio e imponendo un corso accelerato di educazione civica all’inizio di ogni semestre accademico, “per insegnare agli studenti a essere i primi a rispettare la città”. Per Scaramucci il problema del giovedì notte è stato “fatto diventare un’emergenza”: la soluzione sta nella convivenza civile tra cittadini e studenti, “perché – dice – tutti gli interessi sono legittimi”. Muci ha espresso la necessità di migliorare il coordinamento tra enti, associazioni studentesche, commercianti e abitanti del centro storico: parola d’ordine “equilibrio” tra controllo e opportunità ricreative, anche al di fuori del centro storico. Iniziative esterne che convincono anche Londei. E i due concordano anche sulla necessità di protrarre le lezioni universitarie al venerdì, con un “effetto dissuasore” sullo sballo del giovedì sera.
Sanità. Cruccio degli urbinati è lo stato in cui versa l’ospedale. La struttura è impoverita e in molti temono la diminuzione dei servizi. Ma sono tutti d’accordo che è necessario garantire i servizi e migliorarli. Se Scaramucci ricorda che il sindaco “in quanto amministratore deve garantire i servizi e non disperdere le eccellenze”, limitando le liste d’attesa, Muci aggiunge la necessità di incrementare le strumentazioni e valorizzare le professionalità, mentre Londei ribadisce che è dovere del sindaco è conoscere la qualità dei reparti e fare rapporto, laddove necessario, sui dirigenti, quando le cose non funzionano. La posizione di Sestili ricalca le precedenti. “Se ci sono malfunzionamenti – ha detto – vorrò capire il perché”.
Ztl. La chiusura del centro storico al traffico auto è necessità per Muci, che punta all’apertura del parcheggio di Santa Lucia per rivedere gli orari in cui è concesso entrare dai varchi. Londei aggiunge la necessità di un maggior decoro, facendo sparire i contenitori della spazzatura e rilanciando l’area di Mercatale quando Santa Lucia sarà ultimata. Per Sestili le fasce di accesso attuali sono già “un buon mezzo” e non vanno cambiate poi troppo. “L’accesso al centro – ha spiegato – non è un problema di traffico, ma di attrattiva per i cittadini. Se ci sono occasioni, la gente ci andrà”. Chiusura totale, invece, e necessità di riportare persone in centro per Scaramucci, con iniziative e canoni calmierati per i negozi sfitti, forse un fondo di garanzia per i giovani che vogliano aprire una nuova attività e una “destagionalizzazione dell’offerta turistica”.
Il primo atto da sindaco. Londei parla di “arredo urbano”, inteso in senso lato, con il rilancio del portale unico di Urbino città dell’Unesco. Sestili punta alla tutela e cura della città, anche nelle frazioni, che devono essere riattirate per ricreare una “collettività urbinate”. Scaramucci invece mira a recuperare il rapporto con le persone, riprendendo ancora una volta il suo slogan: “Se noi – dice – significa comunità”. Muci, a sua volta, vuole riavvicinare i cittadini, ma con la semplificazione amministrativa e con un dialogo stretto con i cittadini dei territori limitrofi. “Perché Urbino – dice – deve riprendere il ruolo di guida”.
Con un piccolo fuorionda di Londei – “è fatta anche questa“, ha detto alzandosi in piedi – il confronto si è chiuso. Ora la palla passa ai cittadini, che domenica 2 marzo potranno scegliere quale nome barrare e quale candidato far correre per il Pd nelle prossime elezioni comunali.
Sulle lezioni del venerdì purtroppo non ho avuto modo di replicare in diretta. Rafforzo il commento di Anna e Francesca: le lezioni universitarie si tengono anche di venerdì nella maggior parte dei corsi di studio. In due lauree magistrali dove io stesso insegno ci sono lezioni anche il venerdì pomeriggio e attivitá di tirocinio il sabato mattina. Quando si parla bisogna sempre documentarsi e non lanciare messaggi equivoci sull’onda di facili pregiudizi sperando nella loro spendibilitá elettorale. All’ universitá si lavora tanto e bene, soprattutto considerando che oggi siamo 370 Docenti contro i 500 e passa di venti anni fa. Lo stesso Ducato che ci ospita è prova evidente di questo impegno.
Piero Sestili