URBINO – Giovanni Matarrese viene da Napoli, ha 40 anni e da una decina vive ad Ancona. Nella vita vende scarpe così come quattro generazioni della sua famiglia prima di lui. A novembre ha aperto “Passo passo” in via Vittorio Veneto nel centro storico di Urbino.
“Chi non riesce a lavorare con 15 mila studenti che dalla mattina alla sera passano davanti alla propria vetrina dovrebbe farsi qualche domanda – dice Giovanni – Chi apre un’attività commerciale solo perché ha un piccolo capitale da investire non ha capito che come in ogni mestiere ci vuole preparazione e studio”. Prima di piombare sulla città ducale, il gruppo nel quale lavora Giovanni, una struttura di 80 persone con oltre 30 punti vendita sparsi in Italia, ha voluto vederci chiaro: “Ci siamo affidati a uno studio commerciale per fare un’indagine di mercato: abbiamo sopportato una spesa iniziale, ma questo ci ha permesso di fare un investimento mirato”.
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Sono passati trenta giorni dall’apertura nel centro storico urbinate e Giovanni ha già di che essere soddisfatto: “Le cose vanno molto bene e sto già pensando di aprire un altro punto vendita là vicino completamente dedicato alla clientela giovanile”. L’idea di fondo è di andare incontro agli studenti universitari, spesso visti come un problema più che una risorsa: “Non capisco i commercianti che trattano con ostilità gli studenti, un fenomeno che ho notato in più occasioni nel centro e che di sicuro non aiuta la propria attività”. la scelta quindi è proprio di puntare sugli studenti, il più delle volte con le tasche vuote, ma che di camminare hanno bisogno: “Il periodo è difficile per tutti, le famiglie fanno sacrifici per mantenere i propri figli fuori casa per studiare, è ovvio – spiega Giovanni – che i nostri prezzi non devono superare più o meno le 100 euro se vogliamo portare clienti nel nostro locale”.
Il Natale si avvicina, per il commercio è di solito un periodo di grande attività, ma secondo l’imprenditore napoletano a guardare le strade del centro storico di Urbino sembra un periodo come un altro: “Noi abbiamo addobbato la nostra vetrina per le feste, ma per le strade le decorazioni sono scarne e poco attraenti, non sono dettagli da poco – ricorda Giovanni – da dove vengo io la competizione commerciale è forte, a Urbino temo che in tanti si siano seduti sugli allori di tempi passati”.
E’ opinione diffusa tra i commercianti di Urbino che la grande distribuzione sia tra le più grandi minacce del commercio al dettaglio. Per Giovanni sono alibi che non reggono, anzi ne promuove l’utilità proprio per la categoria: “I locali in centro sono piccoli, noi siamo abituati ad almeno 1000 metri quadrati: un centro commerciale attaccato al centro come quello di porta Santa Lucia sarà utile a chi vuole ingrandire la propria attività, al Consorzio invece non investirei perché là i clienti bisogna sperare che ti raggiungano in auto, gli studenti si spostano a piedi e sono attirati da supermercati convenienti e assortiti: per mentalità sono abituato a pensare che la gente devo attirarla io nel mio negozio, non aspettare che vengano da me”.
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