URBINO – I test di ammissione per le facoltà a numero chiuso sono già iniziati e molti maturandi sono alle prese con una scelta che, in tempi di crisi, si fa ancora più difficile: cosa studiare all’università? Quello che più piace o quegli ambiti che più garantiscono un futuro lavorativo stabile? “Farei economia”, “sceglierei una facoltà che mi dia lavoro, come medicina”: ecco alcune delle voci dei liceali urbinati che stanno per affacciarsi al mondo universitario.
Nel nostro speciale abbiamo raccontato anche la storia di chi, proprio avendo seguito le proprie passioni, è riuscito ad avere un lavoro stabile: si tratta di Rino Stefano Tagliaferro, video maker ed ex studente Isia. Diventato famoso per un corto in cui ha animato i protagonisti di celebri dipinti, sostiene che “non è vero che se studi nell’ambito artistico poi non riesci a trovare lavoro.
Anche chi non intraprende il percorso universitario, o fa un lavoro del tutto indipendente dagli studi che lo hanno preceduti, ha ottime possibilità di inserirsi con successo nel mercato del lavoro: ai nostri microfoni la storia del ceramista Marcello Pucci. “Ho fatto la scuola odontotecnica ma ho sbagliato – racconta – a me piaceva lavorare il legno, il ferro. Ognuno deve fare il mestiere che gli piace, sennò ha fallito nella sua vita”.